Il « mito » delle congiure per la guerra. 363 Geheimbünde, Zürich 1931. Da un punto di vista di curiosità è interessante rilevare che l’uccisore dell’arciduca Francesco Ferdinando, Gavrilo Princip, era figlio di un agente di polizia austriaco e non era, quindi, sorvegliato dalle autorità.... Dato il numero considerevole di ebrei iscritti alla massoneria si è creduto di poter risalire, nell’accertamento delle responsabilità della guerra mondiale, ad una accusa contro l’ebraismo in genere, accusa che è ancora più assurda di quella, pur infondata, contro la massoneria internazionale, per le considerazioni che si sono svolte. Sulle cause e sulle responsabilità della guerra si sono pubblicate centinaia di tonnellate di scritti. Personalmente, io ne posseggo un’intera biblioteca. È una selva ottenebratrice. Chi vi si avventura può attendersi qualunque cosa, meno quella di scoprire la verità. La verità è che le cause sono molteplici, accertate e accertabili, definite e imponderabili. Le responsabilità, dirette e indirette, non possono sperare un equo giudizio neppure dalla storia nei secoli futuri. Materialmente, vi sono alcuni uomini e alcuni paesi che si sono voluti addossare determinati atti di colpa materiale : ciò riguarda gli imperi centrali. Ma vi possono essere colpe lontane non meno, ma più gravi delle colpe immediate. Chi potrà mai farne la valutazione, chi potrà pesarle sulla bilancia della vera giustizia? Ma un fatto materiale, l’ultimo è certo: che la diplomazia della Germania imperiale e della Monarchia degli Asburgo portano il peso scritto della guerra. Un’opera su La crise européenne et la grande guerre di un vero competente, Pierre Renouvin (Paris 1934), nella grande storia generale dei popoli e delle civiltà edita dalla casa Alcan, così crede di poter serenamente concludere (pag. 183): «Que le nationalisme serbe ait été souvent turbulent et dangereux, que la politique russe ait été imprudente, parfois inquiétante, il n’est pas question de le contester. Mais sans la volonté de l’Allemagne et de l’Autriche - Hongrie, la guerre n’aurait pas eu lieu». È questa constatazione abbastanza serena? Non ci pare. Un dotto e acuto storico inglese va più oltre (Gooch : Recent revelations of European diplomacy, London 1927, pag. 213: «In termini