582 Parte II - Carle di ieri. dev’essere forte jra i bulgari; certo la posizione del sovrano è grave. Ma su chi potrà poggiare mai la Bulgaria? L’alleanza turco-bulgara non può illudere: essa si infrangerebbe un’altra volta ancora contro l’alleanza serbo-greco-rumena. L’Austria certamente non si muoverebbe in favore dei turco-bulgari, perchè ci sarebbe il contro-bilanciamento russo. Inoltre la Francia non sembra disposta ad accordare il prestito urgentemente necessario alla Bulgaria, sinché questa non cambierà il suo attuale orientamento politico: dovrà staccarsi, prima, dall’Austria ed avvicinarsi alla Russia. Ma allora cesserebbe anche qualsiasi pericolo di guerra con la Serbia. Un vecchio, profondo conoscitore di questioni balcaniche, mi ha detto a questo proposito: I Balcani sono mal noti ai diplomatici stranieri. È quasi da escludersi che lo Czar dei bulgari voglia ulteriormente acuire le divergenze che lo separano dal partito russofilo. La Bulgaria è stanca: è finanziariamente esausta. Lo Czar Ferdinando seguirà una via di somma prudenza. Altrimenti potrebbe finire come l’ultimo degli Obrenovic! I numerosi ufficiali dell’esercito serbo con i quali ho parlato sull’argomento dicono : « una nuova guerra sarebbe di danno per le idealità panslavistiche, epperò noi speriamo che non avvenga. Ma se dovesse avvenire in realtà, il popolo serbo sarebbe ben pronto e preparato a sostenerla. Noi siamo un popolo guerriero e patriottico in sommo grado, nè una lotta ci può spaventare. Però, ripetiamo, la deploreremmo sinceramente nell’interesse delle più vaste idealità dello slavismo ». LA PREPARAZIONE MILITARE. La guerra — è naturale — ha lasciato dietro a sè una lunga scìa di conseguenze economiche e finanziarie. Di queste mi occuperò in altra occasione. Qui basterà rilevare che col recente prestito francese di 250 milioni di franchi, col prestito pure francese di 30 milioni di franchi assunto dall’« Uprava Fondowa » e con i 40 milioni di eccedenze d’entrata dai bilanci consuntivi serbi precedenti, il governo serbo — a quanto apprendo al Ministero serbo dell’economia nazionale — ritiene di saldare completamente tutti i conti di guerra. In seguito probabilmente verrà contratto ancora un prestito in Francia per il riordinamento, Valiargamento e Vintensificamento delle forze guerresche del regno. È questo il fatto politicamente più importante degli affari finanziari serbi ed è su questo che vale la pena di intrattenersi un po’ più a lungo. Delle cifre finanziarie —• le quali, dirò subito, non mi convincono completamente — mi occuperò più diffusamente un’altra volta. Qui conviene esaminare l’aspetto politico della faccenda. Anzitutto