La fortuna economica di Trieste e i suoi fattori 435 Sorse il Lloyd nel 1836, ma cosa strana, non senza preoccupazioni e diffidenze da parte delle autorità. In occasione della presentazione degli statuti del Lloyd per Vapprovazione governativa, il presidente della polizia di Trieste sottoponeva nel 1836 all'imperatore un rapporto, in cui manifestava il timore, che sotto il mhanto dell’impresa economica si celassero scopi politici. E dire che all’elaborazione degli statuti aveva atteso anche un tedesco, Carlo Lodovico Bruck, che più tardi diventava ministro del commercio e delle finanze e veniva incaricato dall’imperatore di missioni di fiducia! In seguito al rapporto di polizia, l’imperatore Ferdinando ordinava, per mezzo del presidente della Camera di Corte, conte Klebelsberg, che « il Governo del Litorale facesse largo uso del suo diritto di sorveglianza e che ove riscontrasse alcunché di sospetto prendesse subito le necessarie misure ». Il Lloyd, questa fra le maggiori creazioni triestine, che ancor oggi conserva posizione dominante nei servizi col Levante, favorì, con le possibilità di trasporto da esso determinate, lo sviluppo dei traffici triestini. Qualche cifra permetterà di meglio apprezzare l’opera promovitrice del commercio eseguita dal Lloyd — cui nei tempi più recenti un’eccessiva ingerenza statale ha tolto alquanta elasticità di movimenti — con il suo parco di una sessantina di piroscafi: anni numero delle miglia merci trasportate numero dei partenze perscorse in quintali passeggieri 1836-1846 3.447 1.629.606 490.233 504.091 1847-1856 13.296 6.154.205 5.215.972 2.470.956 1857-1866 16.861 9.412.109 11.582.846 3.268.431 1867-1876 13.423 11.384.823 31.613.798 2.887.654 1877-1886 15.484 15.765.162 51.344.391 3.439.829 1887-1900 18.033 26.298.153 104.084.680 3.840.917 1901-1910 11.032 21.950.852 117.194.938 3.302.206 Totale 91.576 92.594.910 321.526.858 19.714.084 Un’occhiata a queste cifre convince della vastità del lavoro prestato dal Lloyd in favore del commercio nei primi 75 anni della sua esistenza. Negli ultimi tempi, ai traffici triestini ha portato un ingente contributo di nuove relazioni la società « Austro-Americana », mirabile prodotto dell’iniziativa privata paesana, che, sebbene non di rado abbia visto considerare con non eccessiva benevolenza dai fattori governativi e legislativi l’opera sua utilissima (fra altro, un grave danno fu anche arrecato alla società col divieto di trasportare carne argentina), seppe pur tuttavia assurgere da origini modeste a notevolissima importanza per il rapido incremento del suo parco natante, per le nuove linee istituite, per l’iniziato trasporto degli emigranti, il cui maggiore