Il « mito » delle congiure per la guerra. 365 esclamato in eccellente tedesco : «Dann sind die deutschen Diplomaten und Minister, die im Sommer 1914 im Amte waren, die grössten Esel, die je die Welt gesehen hat» («Allora i diplomatici tedeschi in servizio nell’estate 1914 sono i più grandi asini che il mondo abbia veduto »). Il principe Bülow, il quale ne era persuaso, riferì questo giudizio della Regina Margherita all’imperatore Guglielmo che montò su tutte le furie. Eppure, nota l’ex-cancelliere germanico, il tempo ha dato ragione alla Regina Margherita e non a Guglielmo (Bülow: Denkwürdigkeiten, vol. Ili, Berlino 1931, pagg. 222-226). Gravi, gravissimi, gli errori diplomatici degli Imperi centrali. Bülow ne conviene in pieno e li registra ripetutamente nelle sue memorie. Dopo aver ricordato che lo storico Albert Sorel, avendo a lungo indagato intorno alla origine diplomatica della guerra franco-prussiana, aveva concluso: «J’ai cherché consciencieusement, j’ai cherché avec passion les causes de nos malheurs de 1870, et je suis arrivé a cette conclusion : ce que alors manquait surtout chez nous ce fut l’habilité», Biilow nota che ciò valeva per la politica tedesca dell’estate 1914 (pag. 152) e l’accostava ad un giudizio espressogli dall’ex-ambasciatore d’Italia a Berlino, Alberto Pansa, nel maggio 1915, a Roma : « Il signor Bethmann ed i suoi collaboratori sono stati molto meno cattivi, criminali, sanguinari, bellicosi che non lo dicano i nemici della Germania. Ma i vostri governanti, nel luglio scorso, sono stati cento mila volte più bestie che alcuna fantasia possa concepire. Senza voler la guerra, con la loro inabilità, hanno gettato su loro stessi e sul vostro infelice paese tutta l’odiosità di questa spaventosa catastrofe» (pag. 151). Il grande errore diplomatico era stato di aver creduto che l’Inghilterra sarebbe rimasta neutrale. Quando, ritornato a Berlino, Guglielmo chiese conto a Bethmann delle sue ripetute assicurazioni circa la neutralità dell’Inghilterra, con cui sarebbe stato in continui contatti e si sarebbe trovato nei migliori termini, il cancelliere (Bethmann Hollweg), completamente annientato, mormorava di essersi sbagliato in ogni senso e pregava l’imperatore di accettare le sue