594 Parte II - Carte di ieri. Ironia a parte, da queste cifre risulta una verità concreta: che il principio nazionale non si può concentrare nel vuoto, non si può condensare in quintessenza da racchiudersi in una fialetta portatile, ad uso e consumo di tutti i luoghi e di tutti i tempi, generalmente e rigidamente. Il principio è contingente nelle sue applicazioni pratiche. Il principio di nazionalità è qualche cosa di più largo e di più concreto che i numeri delle statistiche (ahimè quanto inesatte sempre!) sulla distribuzione geografica dei vari popoli: il principio di nazionalità deve accordarsi con le necessità strategiche d’un paese, con i confini naturali, con le funzioni biologiche d’una nazione. Il principio di nazionalità deve essere il mezzo per il raggiungimento di una condizione di equilibrio, che garantisca ad un paese la massima sicurezza interna ed estera: cioè l’equilibrio nazionale. Il quale equilibrio nazionale poggia ad un tempo sulla compattezza della nazionalità e sulle necessità strategiche, commerciali, marittime. L’equilibrio nazionale è più vasto, più largo del principio di nazionalità, con cui si accorda in quanto questo è la base necessaria per l’organicità e l’efficienza della struttura interna. Ma il principio di nazionalità non si altera, non si infrange, quando per imprescindibili necessità strategiche, marittime, commerciali, una nazione di 40 milioni di abitanti, al fine di raggiungere il suo equilibrio nazionale, debba annettersi anche qualche centinaio di migliaia di stranieri. Nel caso specifico della Dalmazia osserviamo che essa è necessaria all’Italia, che essa spetta di diritto all’Italia, oltre che per motivi storici, per le seguenti ragioni fondamentali: 1) perchè le parecchie decine di migliaia di italiani autoctoni della Dalmazia rappresentano e quasi monopolizzano la civiltà, la coltura, la ricchezza, l’industria, il commercio, la banca della Dalmazia. La Dalmazia italiana è la Dalmazia civile; le zone slave sono la preistoria; 2) perchè italiane sono le principali città della Dalmazia; 3) perchè gli immigrati slavi in Dalmazia (immigrazione vecchia, ma non per questo meno immigrazione) non costituiscono nuclei nazionali importanti, ma sono sopra tutto dispersi in regioni montagnose e vivono in istato primordiale ; 4) perchè la quasi totalità degli slavi della Dalmazia è bilingue; 5) perchè una percentuale elevatissima degli attuali slavi della Dalmazia è di origine italiana (molti sono i pugliesi slavizzati), sono cioè italiani che, per la soppressione delle scuole italiane effettuata in Dalmazia dalle autorità austriache, dovettero subire l’insegnamento slavo; — 6) perchè molti degli attuali sedicenti slavi sono italiani che non sanno una parola di croato, ma si proclamano slavi per ragioni di con-