abbiamo visti iniziare già nella remota età preistorica in forma di relazioni commerciali; divennero essi più intensi in età protostorica per aggiunta delle migrazioni etniche e furono poi in seguito sempre maggiormente vivi. In età storica infatti i Greci disseminano di colonie entrambe le sponde adriatiche; Pirro, padrone dell’Epiro, volge ben presto le sue mire all’Italia Meridionale, come Roma, poco dopo, all’Illi-ria e all’Epiro; gli Ostrogoti ed i Visigoti movono dall’occupato Epiro alla conquista dell’Italia. Gli Amalfitani del secolo decimo sono in relazione commerciale con l’Albania; di Venezia si è già parlato; i Normanni dell’Italia passano all’occupazione dell’Albania, come, per contro, i Bulgari di Johan Assan II dal possesso di questa procedono a quello di alcune città delle Puglie; tanto gli Svevi quanto gli Angioini stringono rapporti di parentela con famiglie albanesi, delle quali ereditano i beni; i Turchi stessi, infine, sbarcano nel 1480 a Otranto. Ma non voglio io certo proseguire nell’enumerazione di questi fatti poiché essa andrebbe troppo alle lunghe e si entrerebbe in un campo più storico — e fors’anche politico — che strettamente archeologico. Ho voluto soltanto accennarvi, perchè accanto alla dimostrazione dei buoni risultati ottenuti in breve tempo dalla Missione Archeologica Italiana in Albania, si possa notare come questi studi abbiano portato anche un notevole contributo alla sto- ♦ 90 ♦