— 13 — esempio famoso l’Evangeliario di Carlo il Calvo, scritto in oro e argento su fondo purpureo. L’equilibrio tra figura e testo viene raggiunto nel Trecento, mentre il secolo seguente segna il trionfo della bella miniatura, a scapito dell’effetto decorativo. Col Trecento questa arte da monastica diventa laica e ha gli stessi caratteri della pittura contemporanea nelle varie scuole nazionali e regionali. Si ha così lo svolgersi e il fiorire della miniatura francese fine ed elegante (esempio : i Libri d’ore del Duca di Berry), della fiamminga piena di naturalismo (Breviario Grimani nella Biblioteca Marciana di Venezia), e dell’italiana, suffusa di un senso più puro di bellezza e di grazia (Bibbie di Borso d’Este e di Federigo da Montefeltro). In tutti questi codici ridono veramente le carte col sorriso dell’eterna bellezza e lo ingiallite pergamene brillano nel fulgore dell’ oro, lucente come un tempo e che dal modo speciale di applicazione (in foglia col mordente) appare ancora oggi rilevato, offrendoci nelle composizioni pittoriche scene e pagine ispirate alla vita contemporanea, specialmente principesca, che fanno rivivere in tutto il suo splendore, fin nei più minuti particolari. Veri ed originali artisti i miniatori, pur ispirandosi alle forme e alla maniera della pittura contemporanea, precedono sotto certi riguardi (per esempio il paesaggio e le movenze delle figure) i grandi maestri dei quadri. L’Italia conserva nelle sue biblioteche tesori di manoscritti e di miniature, tesori che mostre periodiche offrono da qualche anno all’ammirazione del pubblico, contribuendo così a far conoscere a tutto il popolo italiano, anche non dotto, il grande patrimonio culturale ed artistico di cui la nostra patria può vantarsi.