— 87 — successivo al numero dell’ultimo libro entrato in biblioteca. Questo registro ha insieme funzione storica, inventariale e contabile: serve di riscontro amministrativo e di base per le statistiche, nonché per tutte le indicazioni che possono esser utili in caso di smarrimento o spostamento di opere: è un inventario generale della biblioteca, a mezzo del quale si può cronologicamente stabilire le note essenziali di tutto il materiale, compreso il valore, e come e donde e quando esso è pervenuto. Il numero d'ingresso va apposto con numeratore meccanico nell’ultima pagina del testo prima dell’indice: per le riviste e giornali si usa porlo invece sulla prima pagina del primo numero e nelle opere che escono a dispense, alla fine di ogni volume. Esso è diviso in colonne che contengono: 1° il numero progressivo, 2° la provenienza, 3° la descrizione sommaria del libro stesso (autore, titolo, editore, anno di stampa, formato), 4° numero dei volumi od opuscoli (non superiori a 100 pagine), 5° prezzo degli acquisti o valore dei doni. Per essere veramente completo e rispondere ai quesiti di vario ordine amministrativi e contabili si devono aggiungere colonne per la data, per la sigla di collocazione e per il prezzo lordo, cioè per il valore reale del libro acquistato, nonché per le variazioni frequenti (libri perduti e sostituiti). Ad ogni opera (unità bibliografica autonoma) che entra in biblioteca si dà un numero speciale d’inventario, che si ripete, quando è in più volumi, su ciascuno di essi, se entrati contemporaneamente. Se invece arrivano separatamente, ognuno ha un proprio e diverso numero d’ingresso. Le riviste e i periodici ricevono un numero per annata, segnato sul primo fascicolo, in generale sulla prima pagina (per unità di carico). Ogni libro deve avere impresso un bollo, che è il segno d’appartenenza alla biblioteca e corrisponde agli