— 38 — tità di materiale e per moderna attrezzatura, hanno avuto origine solo nel secolo scorso. In Italia fra le pubbliche si devono distinguere le due Nazionali Centrali di Roma e Firenze, che, avendo come diritto di stampa un esemplare di quanto viene pubblicato nel regno, rappresentano compiutamente la produzione culturale italiana e la conservano in deposito come patrimonio nazionale. Inoltre vi sono sette Nazionali, che hanno come fine di rappresentare la cultura della propria regione e dodici Universitarie sussidio agli studi superiori e che quindi devono tenere presenti nel loro continuo accrescersi tutte lo materie che formano i singoli corsi. Dato l’incremento che queste materie vanno continuamente assumendo, sono sorte nel seno delle Università stesse tante biblioteche ad uso delle singole Facoltà, che, colla loro specializzazione possono appunto seguir meglio il movimento culturale sempre in aumento: queste Biblioteche dipendono dalle Università presso cui hanno sede. Accanto alle Governative (tralasciando, perchè di non molta importanza culturale, quello annesse ad Istituti di istruzione primaria e secondaria, agli Archivi e alle Amministrazioni dello Stato) bisogna ricordare le Civiche, alcune ricche di tradizioni e di materiale, importantissime per la storia locale, e quelle annesse ad Istituti scientifici, che posseggono collezioni ed opere veramente pregevoli. Soprattutto, fra le non governative, la Vaticana di Roma, l’Ambrosiana e la Trivulziana di Milano, che hanno tesori di manoscritti, gareggiando in numero e in valore coll’altra più insigne biblioteca governativa: la Laurenziana di Firenze. Molte di queste biblioteche, come abbiamo visto, si sono formate da un nucleo centrale, quello umanistico, patrimonio principesco, a cui si sono aggiunti in seguito altri fondi librari d’eccezione (manoscritti, incunabuli, raccolte preziose messe insieme da amatori) e comuni, provenienti per dono o acquisto