— 66 — nieri che vi risiedono molti periodi dell’anno. Già s’incominciano a fondare nelle stazioni climatiche più in voga (per esempio, il Sestriere), delle biblioteche, collo scopo di offrire agli ospiti un insieme di opere che dia loro conoscenza delle bellezze naturali e artistiche e della storia del nostro paese. A queste biblioteche turistiche si possono riconnettere quelle alberghiere, che all’estero hanno incontrato grandissimo favore e che oltre ad avere lo stesso fine contribuiscono a rendere più intima e meno nostalgica la vita lontana da casa e dalla patria e ad occupare piacevolmente qualche ora di sosta forzata nell’albergo stesso. Un gruppo speciale che per la finalità stessa si presenta di particolare delicatezza ed esige una preparazione adeguata e specifica è quello delle biblioteche per i ciechi (sistema Braille, centrale a Genova), per le Case di correzione e pena, per gli Ospedali: qui la missione assistenziale di queste istituzioni tocca veramente l’apice, coll’opera di conforto a chi soffre e di redenzione a chi espia. Così si vanno svolgendo provvidenze adatte ad ogni luogo e ad ogni condizione e lentamente, col tempo e coll’accentramento unificatore, s’inquadreranno tutte in un unico fascio di energie e di volontà, col programma definito di educazione nazionale e di elevazione del popolo. Compresi e studiati i procedimenti tecnici che ogni biblioteca offre e instaurato un meccanismo più semplice che sia possibile, senza soprastrutture, dove regni però l’ordine e le operazioni si compiano regolarmente e giornalmente, rimane sempre la vera difficoltà, cioè quella di concretare per ognuna un fondo adatto alla reale efficienza e al fine speciale. Per questo non bisogna presumere di sè, ma consigliarsi colle autorità preposte, far tesoro dell’esperienza di altre biblioteche similari, studiare a fondo i problemi, viverli più di tutto, con fiamma intensa di umanità e in perfetta coscienza della propria missione.