4. — LA STRUTTURA DEL LIBRO Se si osserva la struttura del libro, qual è oggi, si può dire ohe le sue parti si ritrovano fin dall’origine e non hanno avuto durante i secoli che poche trasformazioni e più di tutto trasposizioni. Mancava, è vero, fino al secolo XVIII quella copertina stampata che ai nostri giorni ha assunto un’importanza reclamistica di prim’ordine, perchè colla sua originalità colpisce l’occhio e lancia, come si suol dire, il libro. Benché alcuni artisti ferraresi ne avessero dato esempio fin dal sec. XVI, solo nel Settecento divenne di uso corrente e sembra per iniziativa del Brasseur di Parigi, col tipo di legatura semplice (brochure) detta in italiano « alla rustica », e da prima ebbe solo, come ornamenti, fregi e filetti formanti cornice. Ancor oggi un foglio bianco precede il frontespizio, foglio detto tradizionalmente foglio di guardia, perchè a custodia, a guardia dell’opera, cioè della prima pagina di essa. Nei manoscritti questi fogli di guardia hanno riservato delle vere sorprese, perchè spesso servivano a tale scopo fogli di altri manoscritti, che ci hanno tramandato parti di opere altrimenti perdute oppure, se inizialmente erano bianchi, venivano usati dal possessore per segnare ricordi, pensieri, sentenze ch’egli voleva ritenere: famoso il manoscritto virgiliano del Petrarca, sul cui foglio di guardia egli soleva annotare gli avvenimenti più importanti della sua vita intima, come la morte di Laura e quella dei suoi amici più cari. Qualche volta una pagina ancora precede il frontespizio e nel suo centro è il solo titolo dell’opera: questa pagina si chiama occhio o occhietto, perchè intorno al titolo si soleva tracciare un cerchio tondo od ovale : nei libri antichi a stampa l’occhio tiene qualche volta luogo di