— 59 — elementari (a Ferrara e poi a Bologna, per opera della Sig.ra Clara Archivolti Cavalieri); di bordo (a cura del-l’Ammiraglio Mirabello); le rurali a Torino create dalla sig.ra Paola Carrara Lombroso: e a Torino iniziò la sua opera benemerita nel 1906 il « Consorzo provinciale per le biblioteche », divenuto nel 1911 «Consorzio Nazionale», fondato dalla Sig.ra Ildegarde Occella, da Paolo Bo-selli e Alberto Geisser e che organizzò anche una Sezione per le biblioteche dei soldati. Dopo il Congresso di Roma del 1908 si ebbero continui tentativi, che sortirono più o meno buona riuscita, anche perchè si confondeva in parte il tipo di biblioteca popolare con quella scolastica. Durante la guerra si ebbe naturalmente un movimento a favore delle biblioteche per i soldati e nel 1916 nel Congresso tenuto a Roma delle Opere di educazione popolare, si trattò di molti problemi attinenti alle biblioteche che sono una di queste opere. Finalmente con il D. L. 2 settembre 1917, n. 1521 il Governo intervenne, stabilendo che non solo ogni classe elementare per gli allievi ma anche ogni corso popolare deve avere la sua biblioteca per gli ex-alunni ed adulti: il maestro ne cura il funzionamento, il Comune l’arredamento: poi con un’altra circolare del 10 novembre 1917 si determinò meglio la vera materia di queste popolari. Molte Associazioni cominciarono a formarsi allora, con tale scopo precipuo: quella « Generale delle Biblioteche », a Roma, appoggiata alla Società di San Paolo, per la diffusione del libro cattolico: la «Nazionale per gli interessi del Mezzogiorno », la « Federazione Sarda », che esplicarono regionalmente la loro attività; ed altre ancora, aventi compiti speciali come 1’ « Istituto Nazionale per le biblioteche dei soldati », ora « Istituto Nazionale per le biblioteche delle Forze Armate », sorto dalla Sezione formatasi presso il Consorzio Nazionale di Torino, e quelle per i ciechi, per i carcerati, ecc.