— 126 — cabile da blocchi forniti da chi li distribuisce; il lettore scrive la segnatura, il titolo del libro e la sua firma. Data la contemporanea affluenza di pubblico e la scarsezza di personale, che per lo più si riduce al solo bibliotecario e ad un aiutante, occorre che si possa subito accertare se il libro è a prestito o no: quindi è indispensabile seguire l’uso delle grandi biblioteche e porre sempre, giornalmente al posto del libro una tavoletta indicatrice su cui è incollata una scheda o parte della ricevuta del prestito, se opportunamente suddivisa con perforazioni, dalla quale risulta il numero del prestito o della tessei a, autore e titolo del libro, cognome e nome del lettore. Invece della tavoletta si può usare una busta fatta in modo che la scheda rimanga sporgente e a colpo d’occhio si possa notare la mancanza a posto o un semplice segnalibro colorato, messo trasversalmente. Avuto il libro, il lettore compila la ricevuta che può essere suddivisa in tre parti, mediante perforazione, di cui una completa dei dati (autore, titolo, note bibliografiche del libro, cognome e nome del lettore) rimane come ricevuta, le altre, portanti dati ridotti come la segnatura col titolo o il solo cognome del lettore, possono servire, l’una per la tavoletta indicatrice a posto, l’altra per la serie alfabetica dei lettori. Se la biblioteca ha anche la lettura in sede e quindi ognuno riceve all’entrata una scheda, bisogna munire il lettore per l’uscita di un lasciapassare, a cui può servire una delle parti della ricevuta, che giustifichi la sua uscita coi libri della biblioteca stessa. Finite le operazioni del prestito nei riguardi del pubblico, comincia la successione delle registrazioni necessarie per sapere ad ogni momento se il libro è a prestito, chi l’ha e quando dovrà tornare in sede. Il regolamento delle grandi biblioteche prescrive: un registro delle malleverie, e tessere, uno dei libri dati a prestito, ambedue secondo la numerazione progressiva: due schedari alfa-