— 90 — è possibile, vicini i libri di argomento affine, nel secondo caso, quelli di uguale altezza. La collocazione che tien conto dei due ©lomenti, più complessa, ma completa, è quella per materia, suddivisa secondo il formato. Nei primi due casi la segnatura è composta da un numero romano o lettera dell’alfabeto, indicante convenzionalmente o il formato o la sezione, e dal numero progressivo che i libri vengono ad avere in essi: nell’ultimo di essi la sigla ha tre elementi:una lettera per la suddivisione della materia, un numero romano per i vari formati e uno arabico di catena. Quanto ai formati, i più usuali sono l’8° e il 16°: per comodità della collocazione si dovranno empiricamente stabilire quattro misure (fino a cm. 18, fino a cm. 23, fino a cm. 28, o oltre i cm. 28), solo sette o otto quando il materiale della biblioteca stessa sia abbondante e in continuo aumento, disponendo per ognuna o uno scaffale intero, o un palchetto al medesimo livello di tutti gli scaffali: i formati più alti in basso, gradatamente diminuendo, da sinistra a destra. Ogni divisione ha un suo numero di catena e il libro nuovo prende quello successivo all’ultimo collocato della medesima altezza. Se per materia, si dividono le opere in tante sezioni con un sistema prestabilito o, più semplicemente, secondo lo collezioni consigliate dalla Circolare ministeriale o da nuove disposizioni che potranno essere diramate circa la consistenza della biblioteca stessa (vedi le norme per il catalogo a materia), e ad ogni sezione si dà convenzionalmente un numero romano o una lettera dell’alfabeto : a ogni libro un numero di catena progressi-« vamente, dopo averne esaminato il contenuto e visto in quale sezione debba essere collocato secondo la materia di cui tratta. Col terzo sistema, stabilita anche qui la sezione per materia e data una lettera corrispondente, si misura il formato e si pone come secondo elemento della segna-