— 122 — tempo non breve. È necessario quindi aprire più che è possibile le finestre per disinfettare cogli agenti naturali, essendo difficile riuscirvi chimicamente in maniera efficace. I libri vanno conservati in luogo asciutto e più di tutto liberati dalla polvere, muovendoli dal posto, oppure con aspiratori elettrici che assorbono i granelli, senza diffonderli. La polvere è il peggior nemico dei libri, perchè favorisce il formarsi e il riprodursi di tutti quei numerosi insetti, che possono infestare le biblioteche. Nelle popolari il pericolo dei danni derivati dalla polvere è minore che altrove, perchè i volumi in generale vanno continuamente in prestito e non vi si può formare quel deposito che è consueto ai libri giacenti a lungo negli scaffali, ma più grave è quello d’infezione e diffusione di malattie, specialmente cutanee e tubercolari, dati anche gli ambienti promiscui e ristretti in cui il materiale della biblioteca viene usato. Quindi per i libri più che aereazione è necessaria una vera disinfezione, non facile però a compiersi efficacemente. Il metodo più usato è quello di porre i volumi in una cassetta di legno foderata di zinco, che verrà poi chiusa ermeticamente con una ciotola nella parte superiore, contenente solfuro di carbonio o meglio formalina in soluzione acquosa o in pastiglie Schering sciolte sopra una lamina metallica riscaldata. Per la dose e per le modalità ricorrere sempre a consigli di competenti chimici, anche dopo avere consultato i pregevoli manuali in proposito. Per l’ambiente, oltre il rinnovo continuo dell’aria, basterà spruzzare ogni tanto liquido disinfettante, come nei luoghi di divertimento dove il pubblico affluisce, ma sempre dalla parte dei lettori e non sui libri. Un periodo di chiusura, ridotto al minimo possibile nell’interesse dei lettori, è indispensabile in ogni biblioteca, anche piccola, per la revisione e pel riordinamento di essa, mediante il controllo effettivo dei libri. In questo periodo tutto il materiale deve essere presente in bi-