— 70 — scolastici e le Associazioni educative possono diventare soci effettivi contribuendo ciascuno con una quota annua di L. 20: ogni scuola con più classi contribuisce con L. 10 annue: ogni biblioteca popolare o scolastica pure con L. 10 annue. Le aderenti hanno diritto: a concorrere annualmente ai premi, ai doni di libri, alla franchigia postale coll’Ente stesso, agli sconti che esso solo, in base alle norme corporative che disciplinano il commercio librario, può concedere; a far legare i libri nella legatoria centrale; a fornirsi di tutto il materiale speciale a buon prezzo; a ricevere gratuitamente la rivista « La parola e il libro », organo dell’Ente, ed avere assistenza tecnica, morale, bibliografica gratuita. « Possono aderire: tutte le Biblioteche popolari e scolastiche degli Istituti medi e professionali, pareggiati e privati, dei Collegi, delle Scuole elementari e di quelle Magistrali; le Biblioteche Militari, dei Pasci, Sindacati, Sezioni O. N. D. e O. ST. B., le biblioteche circolanti di qualsiasi specie nonché le Istituzioni, i Circoli civili e religiosi e le Associazioni, Istituti di cura e di beneficenza che non avendo ancora una Biblioteca o sala di lettura, desiderano formarsela con modica spesa ». Politicamente l’Associazione fascista della scuola, nella quale i bibliotecari sono iscritti, fiancheggia l’opera di tutte queste autorità, contribuendo affinchè, strettamente aderenti al Regime, tali biblioteche possano ottenere e dai Comuni e dagli Enti ciò che è essenziale per il loro incremento e intervenendo a rimuovere ogni difficoltà e a dirimere ogni contrasto col loro patrocinio e colla loro opera di persuasione. Questa unicità d’indirizzo ed armonia di sviluppi viene a temperare la libertà concessa dallo Stato che seconda anche in questo la meravigliosa genialità pratica della nostra « Itala gente dalle molte vite ». Lo svolgersi di iniziative personali e locali, tutte di unica sostanza e finalità, si presenta come le facce varie