— 93 — lelamente nel 1904 un Codice di regole, che cogli esempi e col repertorio è ima vera guida per lo schedatore; ma, riconosciuto non conforme al materiale delle biblioteche italiane, fu rielaborato con qualche modificazione da una Commissione nominata dal Ministero, che poi nel 1921 formulò le « Eegole per la compilazione del catalogo alfabetico » ad uso di tutte le biblioteche governative, le quali divennero unica fonte anche per i bibliotecari delle popolari. La Biblioteca Vaticana ha poi pubblicato le norme per il proprio catalogo. Gli elementi della scheda sono: Io la 'paróla d’ordine, cioè la parola che si scrive in testa alla scheda, a sinistra e secondo cui essa verrà ordinata alfabeticamente nel catalogo autore (persona fisica o morale, collettività); 2° il titolo, che dovrebbe essere copiato per intero o, data la finalità non bibliografica delle biblioteche popolari, abbreviato in maniera che sia mantenuto ciò che è essenziale, ed esso non rimanga monco anche sintatticamente od ambiguo: quello che si tralascia si indica con puntini; 3° le note tipografiche, cioè il luogo dell'edizione e il nome dell’editore, il luogo di stampa e il nome del tipografo, che in generale si trovano o nel verso del frontespizio o in fondo al volume, e la data, che, anche se non appare secondo l’era volgare, deve essere indicata pure conforme ad essa; 4° le note bibliografiche; numero dei volumi (divisione materiale dell’opera) ed eventualmente dei tomi (divisione logica della materia disposta dall’autore); formato, secondo le dimensioni italiane; il numero totale delle pagine (spesso le prefazioni o introduzioni hanno la numerazione romana e il testo l’arabica, e si indicano tutt’e due, successivamente) ; le illustrazioni, cioè le figuro intercalate nel testo e comprese nella numerazione, che si esprimono semplicemente con « figurato », o « fig. » e le