— 102 — schede per titolo sono certo indispensabili per la lettura amena, come quelle per forma letteraria o genere, in cui a sinistra in alto figura invece del cognome dell’autore o del titolo, come per le schede alfabetiche o per titolo, la voce che indica la forma o il genere, a cui si può riferire l’opera considerata: Biografie, Commedie (italiane e straniere, in due serie distinte), Drammi (id.), Novelle (id.), Romanzi (italiani e stranieri, suddivisi per lingue originali: francesi, inglesi, russi, ungheresi ecc.), Viaggi, ecc. Per le opere che non sono di letteratura amena si compila invece una scheda a soggetto, in cui la parola d’ordine a sinistra in alto è il soggetto specifico dell’opera, ricavato dal contenuto di essa, e si trascrive poi, abbreviate, la scheda principale. Le regole di schedatura ordinarie, valgono anche per gli estratti, cioè per quei saggi od articoli contenuti in riviste, periodici, opere in collaborazione, che poi vengono pubblicati a parte, conservando o no la numerazione che avevano nella stampa d’origine: dopo la parola d’ordine, cioè il nome dell’autore, e il titolo invece delle consuete note tipografiche e bibliografiche si aggiunge, fra parentesi, Estr. da (Estratto da), col titolo dell’opera da cui son tolti, l’anno e il numero, se si tratta di riviste o periodici e l’indicazione delle pagine quali risultano dall’opuscolo, se ha una numerazione propria, o dall’opera principale, se conserva la primitiva. Per ogni opera in continuazione, per ogni collezione, per i periodici, riviste, giornali è necessaria, ad uso esclusivo del bibliotecario una scheda più grande (schedone) intestata alla parola d’ordine, del libro e con note tipografiche e bibliografiche sommarie; indicante quali volumi o numeri sono realmente pervenuti alla biblioteca, col relativo numero d’ingresso: la loro consultazione permetterà di rispondere ad ogni richiesta in proposito, sia amministrativa che bibliografica.