— 127 — betici distinti, per lettori e per autori : uno scadenzario delle malleverie, pure a schedo. Ogni libro dato dev’essere dunque iscritto nel registro apposito, nella scheda sua propria, che conserva i nomi di chi l’ha avuto in prestito, e nella scheda del lettore, che conserva l’indicazione di tutti i libri avuti: tanto per il registro che per gli schedoni si ricomincia annualmente la serie numerica. Queste sono secondo il regolamento delle grandi biblioteche, tutte le operazioni da compiere. Nella circolare del 1934 si prescrive per le popolari un solo registro del prestito, lasciando ai bibliotecari libertà di scelta sul sistema da seguire e sulla semplificazione del servizio richiesta dal numero dei lettori e dal poco tempo disponibile. I manuali per le biblioteche popolari ne enumerano parecchi ingegnosi, usati in Italia ed all’estero, frutto di lunga esperienza : ognuno nella pratica quotidiana vedrà meglio quale conviene seguire. Si possono ridurre al minimo le registrazioni, usufruendo della ricevuta per formare un registro dei libri dati a prestito, mobile, a volumetti : si,può, se la ricevuta è divisa, utilizzarne una parte, dove figuri il nome del lettore e l’opera, per lo schedario dei lettori; ma bisogna ricordare che non sempre l’economia di registrazioni si riduce a vera economia di tempo e che nessun sistema ridotto risponde a tutte le richieste di dati che si possono presentare nel funzionamento. Si dove anche osservare che la ricevuta è di troppo diffìcile compilazione per la maggior parte dei lettori delle popolari e che dovrà essere molte volte scritta dal personale della biblioteca: ora, appunto in vista dell’ impossibilità di far questo nei momenti di grande affluenza, si è consigliata la sola registrazione nella tessera-libretto, che nel sistema più semplice, rimane come ricevuta e si pone al posto del libro, risparmiando così anche la tavoletta indicatrice, e togliendola al momento della restituzione, per segnarvi il nuovo prestito e cancellare il precedente. Così pure, invece