436 CAPITOLO XIII. Storici, poeti, pittori hanno descritto coi più minuti particolari l’ingresso in Venezia di Enrico III, re di Polonia, che nel 1547, mortogli il fratello Carlo IX di Francia, ritornava in patria per succedergli nel regno (1>. A ricevere il nuovo re che passava per le terre della Repubblica, accorsero molti principi italiani, tra i quali è da ricordare Alfonso II duca di Ferrara, che aveva tra i gentiluomini del suo séguito Torquato Tasso. 11 re scese a Murano al palazzo Cappello, dove andò a incontrarlo il doge Alvise Mocenigo; e, dopo le cerimonie e i convenevoli, i due sovrani, accompagnati dai principi, da senatori e da patrizi, montarono sulla galea del capitano del Golfo, e seguiti da galere, da brigantini, da barche, si diressero al Lido, dove era stato inalzato un arco trionfale, architettato dal Palladio, dipinto dal Tintoretto, dal Veronese e dal Vassilacchi. Giunti al Lido, assisterono alle sacre cerimonie, celebrate dal ANDREA MICHIELI, DETTO IL VICENTINO — L’ARRIVO AL LIDO DI ENRICO III. (Palazzo ducale, sala delle quattro porte). patriarca, e quindi, saliti sul bucintoro, mossero verso Venezia, fra immenso stuolo di barche d’ogni specie. Il re aveva ai lati il doge e il cardinale Boncompagni, mandato dal papa come suo rappresentante. 11 bucintoro, percorsa la laguna e il bacino di San Marco, entrava nel canalgrande, dove, affacciate alle finestre e alle terrazze dei palazzi, dalle quali pendevano arazzi e tappeti, le belle veneziane assistevano al magnifico spettacolo. L’ingresso trionfale al Lido è rappresentato da Andrea Michieli, detto il Vicentino, in una tela custodita nel palazzo ducale. Dello stesso pittore è un altro quadro, fin qui sconosciuto, che orna una sala del castello di Fontenay in Normandia, e rappresenta l’arrivo del bucintoro al palazzo Foscari, scelto a dimora dell’ospite regale (2). Francesco Sforza, l’arcivescovo di Colonia, elettore dell’impero, il cardinale di Lorena, inviato del re di Francia, l’arciduca d’Austria, don Giovanni de’ Medici, il cardinale d’Este, il duca Enrico di Brunswick, il principe di Valacchia, l’arciduca Massimiliano, il principe di Baviera, l’arciduca Ferdinando, fratello della regina di Spagna, ecc. (1) Si può mettere insieme una grossa raccolta di descrizioni delle feste in onore di Enrico III. Con maggior copia di particolari ne parlano Rocco De Benedetti, Feste et trionfi nella felice venuta di Henrico III ecc., Venetia, 1574; Marsilio Della Croce, Historia della pubbl. et famosa entrata ecc., Venezia, 1574; De Nolhac e Solerti, Il viaggio in Italia di Enr. III, Torino, 1890. (2) Il castello di Fontenay (Manche), antica residenza del gran bali di Cotentin, nella bassa Normandia, appartiene al conte Edoardo de Germiny, alla cui gentilezza dobbiamo il permesso di riprodurre il dipinto inedito, che, come quello custodito nel palazzo vescovile di Leitmeritz in Boemia, doveva formar parte di una serie di tele, ora disperse, che i Foscari, in memoria della visita regale, ordinarono ad Andrea Vicentino e ad altri pittori. Il quadro custodito nel castello di Fontenay è con ogni probabilità del Vicentino.