I PALAZZI, GLI ORTI, LE VILLE 201 Priuli, a Tre Ville nel Trevigiano, una fabbrica ricca e grandissima, dipinta dentro e fuori da Giuseppe Porta del Salviati, la quale faceva esclamare ad Andrea Calmo: Ohimè « che’l besogna altro inzegno, altro scritor e altro saver ca 'I mio a darghe quelle laude « che merita una così benintesa fabrica regai, piena de arteficio e ben intesa de archi-«tettura»(1). E il Doni aggiungeva che i pavimenti parevano specchi forbiti, e non avevano pari i soppalchi dorati, intagliati e dipinti, le pareti adorne di quadri di Tiziano e dei più celebrati maestri italiani e fiamminghi, le spalliere, i panni d'oro e di seta, i padiglioni, i cortinaggi ricamati, le lettiere intagliate (2). Le ville erano sempre liberalmente aperte agli ospiti numerosi, che vi godevano gli spontanei piaceri della natura e gli squisiti godimenti dell’arte. Alcuni s’intrattenevano in canti e suoni, altri passavano il tempo nel giuoco degli scacchi, o in quelli della palla (3>, pallamaglio, biliardo, caselle, L. LOTTO — RITRATTO DI ANDREA ODONI. (Hampton Court, galleria). rulli, morelle, zoni, aliossi, racchette, mestole e pallottole <4). Poi le rappresentazioni teatrali, le passeggiate in allegra comitiva, le cavalcate, i desinari sui prati, le gite in carrozza o in barchetta, la pesca, le liete feste della vendemmia, le burle sollazzevoli, di cui in appresso tanto si piacquero nelle villeggiature i patrizi del Settecento (S). Fra i più graditi trattenimenti era la caccia, ed ebbero larga diffusione specialmente due poemi: il Cinegetico, in ottava rima di Tito Giovanni Ganzarini da Scandiano (1556), e La caccia di Erasmo da Valvasone (1591), feudatario del castello omonimo, su quel di Udine. Sempre in grande onore anche l’uccellagione coi falchi e gli sparvieri <6), e il vi- (1) Calmo, Leti. cit., pag. 173. (2) Doni, op. cit., pag. 38. (3) Fu stampato a Venezia dai Oioiito (1555) il Trattalo del gioco della palla di Antonio Scaino da Salò. (4) Doni, op. cit., pag. 73. (5) Quantunque sospetta la fonte (Malespini, Novelle cit., P. II, c. 108 t.), può esser vera la burla che il patriarca Grimani fece a un prelato, trovatosi ospite con lui nella villa di un patrizio a Mestre. Il patriarca fe mettere sotto il letto del prelato, insofferente dei calori estivi, un braciere ardente, onde la vittima dello scherzo fu quasi per isvenire dal caldo insopportabile. (6) Fed. Giorgi, Del modo di conoscere i buoni falconi ecc., Vinegia, 1547 ; Sforzino da Carcano, nobile vicentino. Tre libri degli uccelli di preda, Vinegia. 1585.