298 CAPITOLO IX. GENTILDONNA VENEZIANA. (Dal Boissard). sedevano, col rocheto (accappatoio) sulle spalle, dinanzi alla casseleta da cavo (pettinerà), ai tavolini ricoperti di finissimi lini trinati, sparsi di barattoli e gusci d’uovo, ripieni di empiastri e profumi, di pettini d’avorio e aghi da scriminatura, di Umettine, di cesoine, di sponzaroli e achanini d’argento, di bossoli d’avorio e di corno, di albarelli di maiolica <•>, di saponetti, pomate, stecchetti, polveri per li denti e per li fiati (2), e di cento altre minuterie (fusarete). Chiedevano ogni dì, con instancabile studio, nuove ispirazioni allo specchio del restello, a cui erano appesi la coda dì crini (setolini) coi pettini, la spazzola a pennello, lo scriminale (scriminatolo) e altri oggetti <3>. Occupazione principale, imbellettare colla cerussa e col rossetto le guance, e persino tingere le mammelle, che si lasciavano tanto scoperte da rendere famoso Yespoitrinement à la façon de Venise (4). La mostra delle (1) Nel testamento di Bernardino Zanchi (1524), che si conserva al museo Correr, si parla di uno ventaio e di uno spegio d'oro. Oli sponzaroli erano una specie di coppe di alabastro, o di argento, o di vetro, per tenervi le spugne. Oli achanini (dall'arabo alkanine) erano boccette d’argento per profumi liquidi; i bossoli di avorio, di corno, d’argento, di legni diversi, racchiudevano le vescichette di muschio o di zibetto; gii albarelli, vasetti a forma di alberetti, contenevano le pomate. 0. Ludwig, Toilettenutensilien, in « Italienische Forschungen » dell’Ist. d’arte di Firenze cit., vol. I, pag. 263 e segg. (2) La Pazzia clt. (3) La coda era composta di crini di cavallo con un manico d’avorkTo d’altra materia (eoa d'avolio da petene) e serviva ad attaccare i pettini e a pulirli. Fu sostituita dalla casselletta da cavo (petteniera). La sedola, sevola o seola era un pennello, per lo più di setole di maiale, per spazzolare. Lo scriminale, un lungo ago con cui si faceva la scriminatura, era d’argento, d’ebano, d’avorio, d’osso, di vetro. (4) Henri Estienne, Deux dialogues du nouveau langage françois italianizè et autrement desguizè principalement entre les courtisans de ce temps, ed. Ristelhuber, Paris, 1885. La prima edizione è del 1578). Nel dialogo tra Philau- « SPON7.AROL» DI ALABASTRO. Particolare del quadro « Donna allo specchio, diT.8Bissilo(T)"a fiaschetta di vetro da profumi. astuccio da toeletta in avorio. (Vienna, museo). (Museo Correr). (Già nella dispersa raccolta Guggenheim).