262 CAPITOLO Vili. il mondo, e preparava, col metodo sperimentale, la civiltà moderna. Pietro Bembo moriva nel 1545; dopo sette anni nasceva Paolo Sarpi. Il primo, ingegno nutrito di svariati studi, vissuto tra il fasto delle corti, insignito della porpora cardinalizia, rappresentò un’arte pomposa, ma vuota di pensiero; l’altro, di umile gente, scrittore rude, modesto frate, di austeri costumi, raccolse nel suo gran cuore due grandi amori: Venezia sulla terra, Iddio nel cielo. L’uno accompagnò con le magnificenze dell’arte una età decadente, l’altro tentò rialzare con la forza del pensiero un’età decaduta. Tramontava il secolo, e dalla Repubblica era chiamato a insegnare, nello studio di Padova, l’amico del Sarpi, Galileo Galilei. BENVENUTO CELLINI — MEDAGLIA DEL CARDINALE BEMBO.