L’ARTE NELL’INDUSTRIA 157 seguirono i punti burati, tirati a reticella, in aria, a fiorami, a groppo, a maglia quadra e, fra tutti il più rinomato, quello a rosa o roselline, detto anche punto di Venezia, imitato poi in Francia. Come l’invenzione dei pizzi ad ago non può essere contrastata a Venezia, così pare che qui, e non in Fiandra, abbiano avuto origine i pizzi a fuselli e a piombini, introdotti in Germania nel 1536 da mercanti veneziani. La prima e più celebre raccolta di modelli di pizzi a fusetto (1557-1559), intitolata Le Pompe, fu stampata a Venezia (1). Non meno industre e perfetta dell’ago la spola. PIVIALE DI STOFFA DI VELLUTO ROSSO CONTROTAGLIATO (SECOLO XV). (Pieve di Cadore, chiesa arcipretaie). La tessitura delle stoffe, fiorita nel Trecento per opera dei profughi lucchesi, conservò la sua originaria impronta toscana per tutto quel secolo, ma nel seguente andò conformandosi al gusto di Venezia, che nelle continue relazioni coH’Oriente aveva fatte sue le caratteristiche magnifiche delle arti tessili bizantina, araba, cinese e specialmente persiana (2>. Quella che Venezia impronta del suo genio ha l’aiuto degli artefici più illustri, primo Jacopo Bellini, il quale dà alcuni disegni di stoffe ai setaioli (samiteri) veneziani(3). 1) Melani, Svaghi artistici femminili, Milano, 1891, pag. 94. (2) G. Sangiorgi, Le stoffe e le vesti tombali di Cangrande 1 della Scala in « Bollett. d’arte del Ministero P. I. », a. 1922, aprile, n. X, pag. 447. (3) Nel Codice Vallardi di dugentottantaquattro disegni attribuiti a Leonardo, che il Louvre acquistò nel 1850 da Giuseppe Vallardi, ben pochi appartengono a Leonardo, ma la maggior parte sono d’altri pittori, fra i quali alcuni