I PALAZZI, GLI ORTI, LE VILLE 193 TAVOLONE VENEZIANO (SEC. XVI). (Musco di Berlino). donava al numismatico Uberto Goltzius alcune rare medaglie della sua cospicua raccolta. Nella casa a San Tomà di Girolamo Marcello si ammirava la tela della Venere nuda che dorme in uno paese con Cupidine, fu de mano de Zorzo de Castel/ranco, ma lo paese e Cupidine furono finiti da Tiziano. Era la Venere che oggi è vanto della galleria di Dresda L’ideal tipo del goditore squisito, penetrato e imbevuto d’arte, fu il Cardinal Domenico Grimani (n. 1461), patriarca d’Aquileia, figlio del doge Antonio. Nella giovinezza strinse in Firenze amicizia con Pico della Mirandola e con Angelo Poliziano; nel 1493 prese gli ordini sacri, e nel 1523 morì in Roma, lasciando alla Repubblica molte delle sue anticaglie, collocate poi nel museo della Libreria sansoviniana, e molte al nipote Giovanni Grimani. Oltre a statue, busti, marmi, manoscritti rarissimi, medaglie, monete, il cardinale Domenico possedeva opere dei più celebrati pittori, come, a quel che dice il Sanudo, alcuni quadri di Michelangelo e, secondo la Notizia del Michiel, il cartone della Conversione di San Paolo di Raffaello, e dipinti e stampe di Alberto Durerò, di Giovanni (I) Notizia di opere di dis. cit., ed. Frizzoni, pagg. 218, 220. CASSONE VENEZIANO DI LEGNO INTAGLIATO (SEC. XVI). (Parigi, museo di Cluny). Molmenti, La Storia di Venezia nella Vita Privata — P. II. 13