SPETTACOLI SCENICI, LA DRAMMATICA E LA MUSICA 409 bella e virtuosa, d’ingegno inventivo, cara alle muse, fedele e affezionatissima compagna del marito, infelice di viver troppo, perchè costretto a vivere dopo di lei. I comici italiani, ebbero onoranze in patria non meno che fuori, dappertutto raccogliendo gloria e oro. Nel 1571, Caterina de’ Medici li chiamava a Parigi e, tre anni 'più tardi, il re Enrico III, volendo passare per Venezia, manifestò il desiderio di sentire i Gelosi, e il segretario veneziano Alvise Bonrizzo scriveva da Pontebba, il 7 luglio 1574, alla Signoria, che fra tulti li passatempi niuno potrà esser più caro al monarca: « Li desidera (i commedianti) fuor di modo, massime con quella « donna che medesimamente recitava questa « invernata » (l). Era la Vittoria Piissimi, chiamata sulla scena Fioretta, che aveva allora a compagni i famosi Simon bolognese (Zanni <0.11.'!^, vTelu'i«).). 0 Arlecchino) e Giulio Pasquati (Magnifico). Il re invitò a Parigi, nel 1576 all 'Hôtel Bourbon, 1 Gelosi, i quali destarono nel pubblico tanta ammirazione, che il Parlamento credette opportuno allontanarli, forse per non dare troppe distrazioni al monarca e ai sudditi <2>. Non vi erano di questi timori a Venezia; la plebe si godeva alle recite degli istrioni sui campi e nelle taverne; i ricchi si dilettavano alle rappresentazioni, adorne di magnifici addobbi (3), nei palazzi patrizi e nelle accademie (4>, su teatri improvvisati <5>, e ornati molte volte da insigni artisti, come Tiziano, stipendiato dalla compagnia della Calza dei sempiterni, per allestire macchine, edifìzi e simili comparse, e il Tintoretto per disegnare apparati e vesti (6). 1 sempiterni, per le scene della Talanta dell’Aretino 0), che si doveva rap- 010. BATTISTA ANOREIS1. (Dall' • Adamo •, Milano, 1613). (1) De Nouhac e Solerti, II viaggio in Italia di Enrico III cit., pati. 60 e documento XIII. (2) Bernardin, La Comedie italie/me en Frante et le thédtre de la Foire, Paris, 1902. — Nel IB99 Enrico IV richiamò a Parigi i Oelosi, che recitarono all ’Miei de Bour-gogne, e rimasero in Francia fino al 1604. (3) Fi.echsig, Die Dekor. der moderne li Uh ri e in II. von d. AnfòngenbeizumSchiusa d.XVI Jahr.,P.I, Dresda. 1894. (4) Nella sala dell'accademia dei Pellegrini v'era un teatro magnificamente addobbato, ove >i davano commedie e concerti musicali. Oiaxich. Deir accademia del Pellegrini, in • Mercurio filosofico e politico >, Venezia, Zerbettl, 1810, voi. III. (5) Nella tua villa di Este, Alvise Comaro aveva fabbricato un teatro, a imitazione degli antichi, con » il luogo • della scena di pietra, et l'altra parte'dove stavano 11 au- • ditori, lo fece di tavole da potersi levare *. O. L. Corsaro, Isti. dt. (6) Ridolpi, Le maraviglie cit., voi. Il, pag. 253. (7) La Talanta, comedia di M. Pietro Aretino, composta a pelinone de" Magnifici Signori Sempiterni e recitata dalle Inr proprie magnlfieenlie con mirabil superbia d'apparato. Vincgia, Marcolini, 1542.