IL TIPO DELL’UOMO E DELLA DONNA ECC. 309 la scuola, sotto la protezione di Sant’Aniano, dei calzolai veneziani, i quali, fino al 1446, si unirono nella chiesa della Carità e poi a San Tomà, in un edifizio che ha nella facciata un bassorilievo di squisito scalpello lombardesco 0). L’arte era divisa in due rami: dei caleghèri, ai quali era riservato il lavoro più fino delle scarpe di varie forme, a punta aguzza, rotonda, quadra, forata, e dei zavatèri che facevano le pianelle delle popolane e rattoppavano le scarpe vecchie. 1 caleghèri si consideravano superiori ai zavatèri, U c lo P- rht Ari uyliofo A.rJen+iC' 1 a.\e Jelcontinuoj* J Q a le re, e A altr i uaf a aucrr*, r¿t tejht cheJt iieJe.C la irtar/lr i qustls crih'si la /tutti* ejccfuo ri la fé ra coti rîii/i iino or Ante ARSENALOTTI. Dagli « Habiti » del Franco) ma nelle assemblee della scuola si univano fraternamente con essi, e insieme prendevano le loro deliberazioni. Alle coperture del capo provvedevano i capelèri e i baretèri, i quali ultimi diedero il nome a un ponte a San Salvatore, dove aveano la loro principal sede <2>. L’uso dei cappelli di pelo feltrato fu introdotto a Venezia circa alla metà del secolo XVI, laddove antica era l’industria e attivissimo il commercio, specialmente col Levante, delle berrette veneziane, molto ricercate per la qualità e la resistenza dei colori. Contro il lusso delle vesti, des/ation de le fameie, la Repubblica lanciava le sue severe (1) La scuoia dei calzolai a San Tomà fu compiuta nel 1479, come è inscritto nell'architrave della porta. (2) I baretèri si raccolsero nel 1475 in confraternita, che nel 1506 fu unita all'arte dei marzèri, alla quale, sin quasi alla fine del secolo XVII, rimase unita anche quella dei capelèri.