IL TIPO DELL’UOMO E DELLA DONNA ECC. 277 sciamito (examctum), il zcndà (cantal), si usavano anche per significare alcune di quelle vesti (l), che insieme con gli ori c i gioielli brillavano alla luce dei doppieri nei palazzi suntuosi, o scintillavano al sole nei listoni o passeggi di piazza San Marco, del campo di Santo Stefano, di Santa Maria Formosa, di San Polo <2). Le botteghe dei gioiellieri, dei mereiai, dei sarti, in una parola dei negozianti di tutto ciò che serve all’abbigliamento, divenivano tante esposizioni d’arte industriale (3), ove si davano convegno dame e cavalieri <4); e gli operai dell’eleganza non soltanto diventavano ricchi, ma al contatto delle usanze signorili affinavano il gusto, acquistavano maniere cortesi, aprivano l’animo a sensi di liberalità; onde vediamo cotesti arricchiti inalzar palazzi, ornandoli con belle opere di pittura, ordinar quadri d’altare, nei quali si facevano ritrarre ai piedi dei santi, quasi in rendimento di grazie per l’acquistata fortuna<5>. Nel secolo XVI il bresciano (1) Francisque-Michel, Recherches sur le commerce, la fabr. et Vusage des itofles etc., citParis, 1852, t. I, pagg. Ili, 198, t. II, pag. 37. (2) Questi campi erano in gran parte sterrati e le dame e i cavalieri, che avevano l'abitudine di recarsi a ritrovo sull’ora del tramonto, passeggiavano su larghe liste di lastricato, dalle quali derivò al passeggio il nome di liston. (3) Vedi in Appendice i Documenti B, n VII, Invertì, di Pasquale N. de Bracci, mercante di panni di seta a Rialto (1540). Gli altri inventari offrono minute notizie sulle vesti veneziane. (4) Jacopo Marmitta, scrivendo nel febbraio 1539 a Lodovico Dolce, ricorda i ritrovi nella bottega di M. Gasparo nostro diletto e in quella di M. Francesco Berettaio. Dolce, Lett. di diversi nobilissimi huomini cit., lib. II, pag. 45. (5) Nell'accademia di belle arti di Siena un quadro, che é creduto di Palma il vecchio, ma é invece di Paris Bor-don, rappresenta la Vergine, un santo e un donatore genuflesso, il quale deve certamente essere stato un sarto, giacché nel santo che tiene le forbici è raffigurato Sant'Omobono, protettore dei sarti. Dello stesso Bordon é il ritratto di gioielliere nella pinacoteca di Monaco. SAVOLDO — POPOLANA VENEZIANA. (Berlino, museo),