LA NUOVA CULTURA 233 allestiva farse e commedie, prendeva parte alle recitazioni popolaresche sulle vie e sulle piazze, e alle serenate dei sonatori vaganti. Sicco Po-lenton, antico studente, divenuto cancelliere del Comune, rievoca nel 1419 la vita studentesca e goliardica nella commedia (lusus scho-larium) intitolata Catinia (l). Di tal genere erano gli spassi dei giovani giocondi, e non è certamente ritratta dal vero quella onesta brigata di sei scolari, che il patrizio Sebastiano Erizzo, nelle sue Sei giornate, descrive, raccolta in Padova nel 1542, per molto gravemente ragionare intorno alle verità morali, all’amicizia e alle più oneste virtù <’>. medaglia o-a«. Sollazzi anche maggiori offriva la vicina Venezia, talché nelle stesse lettere degli scolari di Padova, questa rimane nell’ombra, e tutti non ammirano e non vedono che la città delle lagune, dove la giocondità del vivere non era in dissidio con l’amor degli studi <3>. Venezia e Padova, congiunte da intimi legami di pensiero e di vita, divennero un solo centro di cultura, uno dei più importanti del mondo civile, ed è quindi stolta accusa che la Repubblica abbia tenuta la dottrina a distanza della cosa pubblica, e non abbia AUTOGRAFO DEL CARDINALE DOMENICO GRIMANI. dato agli studiosi incoraggiamenti e favori. La stampa, stromento di tutte le scienze, ebbe a Venezia onori e privilegi maggiori che in niun altro paese, e dalle tipografie veneziane uscì il sapere antico, corretto, riveduto, giudiziosamente annotato, reso a tutti di facile intelligenza (4). Vero è che il rinnovato culto della paganità fu contenuto in modo che non divenne mai furore erudito, e le cure letterarie non furono mai, come in altri paesi, il fine precipuo della vita, nè i lenocini di una falsa e convenzionale poesia poterono rendere meno gagliardo il pensiero di una gente, che fu la meno retorica del mondo e badò più alle cose che alle parole. Alcuni affezionati al passato, non potevano accogliere senza diffi- (1) Sicco Polenton, La Catinia, le orazioni e le epistole, ed. da A. Se-garizzi, Bergamo, 1899. (2) Erizzo, Le sei giornate nelle quali, sotto diversi fortunati ed infelici avvenimenti, da sei giovani raccontati, si contengono ammaestramenti nobili ed utili di morale filosofìa, Venezia, 1567. (3) Gli scolari di Padova • seguono volentieri tutti i sollazzi, e come • quelli che delle donne son vaghi, non ad altro fine vengono qui a Venezia «sovente, che per rimescolarsi e con questa e con quella ». Nic. Franco, La GIOVANNI CAVINO — MEDAGLIA DEL Philena CÌt-, pag. 88 t. cardinale marino grimani. (4) Vedi il voi. 1, pag. 428 e segg. di questa Storia.