I PALAZZI, GLI ORTI, LE VILLE 203 una miniatura che adorna il ricordato codice Maggi nella biblioteca nazionale di Parigi, e un dipinto neH’accademia di Bergamo che ritrae una villa in riva a un canale, con la gradinata dell’approdo, e il pergolato e il giardino che si distendono verso il palazzo nel fondo <‘>. Fin dal principio del Cinquecento i nuovi lussi delle ville erano biasimati dall’austero Girolamo Priuli con queste aspre parole: « Li nobili et citadini veneti indebiti vole-« vano triumfare et vivere et atendere a darse a piacere et delectatione et verdure in la « terraferma et altri spassi assai, abbandonando le navigationi... et compravano posses-« sione in terraferma traspagando il dopio de quello valevano... et facevano palagi et « spandevano denari assai, et bisognava poscia ad ornamenti et mobili di caxa, una MURANO — LA PORTA DELL'ORTO DA MULA. « charetta et cavalli excellenti cum li fornimenti et tutto montava danari... in tantum «che le entrade... se expendevano in pasti et solazi »(2). Le delizie della vita campestre erano state un conforto a Caterina Cornaro, la quale, abbandonata la reggia, viveva gran parte dell’anno nel castello di Asolo, e passava molte ore nel giardino, ornato di aiuole di fiori, di verdi prati, di siepi di ginepri, di selvette di lauri, rallegrato dal mormorio delle acque zampillanti da una fonte nel sasso vivo della montagna <3). Nelle vicinanze del castello, la regina s’era costruita una villa d’estate, chiamata Barco, e colle sue ricchezze e con gli ottomila ducati annui, corrispondenti a trecentododicimila lire italiane, che le erano stati assegnati dalla Repubblica, la nobilissima signora poteva passare lietamente il tempo tra feste, danze, tornei(4). A Trifone Gabriele, oltre agli orti di Murano offrivano gradito ritiro le sue dimore villerecce degli Euganei, e molte lettere di (1) Il quadro, già attribuito a Paolo Veronese, é ora creduto di Lodovico Pozzoferrato, un fiammingo stabilito a Treviso, ma a noi sembra di Carletto Caliari. (2) Priuli, Diarii ms. cit., t. IV, c. 24. Museo Correr, ms. n. 240. (3) Bembo, Gli Asolarti, Verona, 1743, pag. II. (4) Simonsfeld, Caterina Cornaro, trad. di L. Fietta, in « Arch. Ven. », a. 1881, t. XXI, pag. 48 e 55.