242 CAPITOLO Vili. erano caduti in abbandono <*>. Molti sono ancora i viaggiatori veneziani, e ai grandi nomi dei vecchi esploratori e scopritori si contrappongono quelli più modesti, ma pur degni d’onore, di Luigi Roncinotto, che nel 1529 si spingeva nell’india estrema e nell’Arabia, di Cesare Federici (1563-1581) e di Gaspare Balbi (1579-1581), che diedero importanti ragguagli sull’Asia anteriore e sull’india cisgangetica e furono i primi a far conoscere il Pegù. Non era nato a Venezia, ma ne era cittadino per decreto e per elezione, Giovanni Caboto, che navigò verso la parte settentrionale d’America e, un anno prima di Colombo, vi poneva il piede (2). Nell’alto ufficio di gran piloto del regno d’Inghilterra, si ricordava sempre della sua patria d’adozione (3), così da inalzare sulle terre da lui scoperte la bandiera di San Marco accanto all’inglese (4). Veneziano anche di nascita (n. 1470 circa) il figlio di lui Sebastiano, il quale fu, come il padre, gran piloto d’Inghilterra e, come Amerigo Vespucci, piloto mayor di Spagna <5). Una gloria veneta è pure Francesco Antonio Piga-fetta di Vicenza, che nel 1522 scrisse una relazione della prima navigazione intorno al globo, che egli aveva compiuta col portoghese Ferdinando Magellano, perito lungo il viaggio. Finalmente la storia della navigazione di tutti i tempi e d’ogni paese fu raccolta da Giambattista Ramusio, nato a Treviso, ma cittadino veneziano e segretario del senato e dei dieci (6), nell’opera Delle Sebastiano caboto all'età di circa ottant'anni. navigazioni et viaggi, dove trovano posto Ritratto attribuito a Holbein e distrutto da un incendio ** . . . nei 1845. relazioni di viaggiatori e giornali di (Da un’incisione della . Storia di Bristol. de. Seyer. 1823). nocchieri nloderni> insieme COn VOlga- rizzamenti di scrittori antichi, quali Annone, Strabone, Diodoro Siculo, e con scritture sulla geografia, sulla nautica, sull’a-stronomia, sulla statistica (7). (1) G. Marinelli, Venezia nella st. della geogr. cartografica ed esploratrice, Firenze, 1907, pag. 38. (2) Harrisse, John et Sebastien Cabot, Paris, 1882. (3) Il Sanudo (I, 807) da una lettera da Londra, in data 23 agosto 1497, riferisce le liete accoglienze degli Inglesi al viaggiatore veneziano: « È con so mojer veniziana e con so fiol a Bristo (Bristol)... Zuan Talbot (Cabot) e chia- * masi el gran armirante, e vienli fato grande honor, e va vestido de seda, e sti inglexi li vano driedi a mo’ pazi (4) Negli scritti di Marco Foscarini intorno a viaggiatori veneziani, pubblicati dal Morpurgo (Marco Foscarinì e Venezia nel sec. XVIII, Firenze, 1880), si attribuisce a Sebastiano Caboto la scoperta della Florida e di Terranova, dovuta invece al padre suo Giovanni. Il Foscarini non aveva idee sicure intorno ai Caboto, sui quali molta luce venne portata dalla pubblicazione dei Diari del Sanudo e dagli studi di R. Brown, deiramericano Harrisse, del Tar-ducci, del Bellemo, del Bullo, ecc. Non ancora risoluta è la questione della patria di Giovanni Caboto, probabilmente originario di Gaeta, o di Genova, ma veneziano d'adozione. (5) Uzielli e A.mat di San Filippo, Mappamondi, carte naut. ecc., voi. II (Studi biogr.), Roma, 1881. (6) Paolo Ramusio, come altri suoi compatriotti era venuto a Venezia. Per dimora ed uffizi fattosi veneziano, ebbe, nel 1485, quando era vice-giudice al malefizio in Treviso, il figlio Giambattista dalla moglie Tomiris Macac-chiò, cittadina veneziana. Del Piero, Della vita e degli studi di G. B. Ramusio, in N. Arch. Ven. », a. 1902, t. IV, pag. 75. (7) Altri geografi veneziani sono Domenico Maria Negri, che in sui primordi del secolo XVI scrisse i Commentari sulla geografia, stampati poi nel 1557 in Basilea, Benedetto Ramberti, che nel 1539 pubblicò un trattato sulla