I PALAZZI, GLI ORTI, LE VILLE 217 deva il malo esempio di molli costumi e disawezzava il popolo dal lavoro dei campi e delle officine. Ma il largheggiare dei ricchi dava ai poveri il benessere della vita, e i lavoratori bisognosi, oltre che per i benefizi ottenuti, amavano i nobiluomini veneziani che, altezzosi con gli uguali, trattavano gli umili con bonarietà e indulgenza. Il patriziato, che con allettamenti e favori potè cattivarsi l’animo del popolo, non seppe stringere una viva comunione di affetti e d’interessi coi nobili di terraferma, i quali, avendo avuto privilegi e franchigie dagli antichi dominatori d’Italia, si sentivano offesi non ARCO DELLA VILLA CORNARO A ESTE. vedendosi equiparati ai patrizi della dominante, onde fra i due ordini nobiliari non tardarono ad accendersi ire palesi e occulti rancori. Più vivi gli sdegni contro i nuovi dominatori da parte dei feudatari rurali, che nei castelli disseminati sulle alture traevano una vita, lorda di prepotenze e di nequizie. La feudalità, che nel Friuli ebbe più sanguinosa e più tenace vita, fu combattuta, non abbattuta dalla Repubblica, la quale cercò almeno di moderarne gli abusi, pubblicando nel 1586 una legge che regolava le investiture, e l’anno seguente istituendo i provveditori sopra feudi. Sempre ignota rimase la potestà feudale entro la cerchia delle lagune, ma come, dopo la conquista di Costantinopoli, s’erano concessi nell’Arcipelago greco diritti feudali ai patrizi, cosi nel- prire che una sola stanza. Proibiti i tappeti di seta e d'oro e le cortine di seta. Non più di dodici cartghe di seta o di velluto: nessun scanno traforato e dorato; non casse o forzieri coperti di velluto o di seia; non battenti di porte intagliati e dorati; non letti di noce dorati o miniati, ni pacioni (padiglioni), né coperte con aurei ricami, né guaine di spade con pugnali a ceselli d'oro, o foderate di velluto ecc. Le argenterie non dovevano superare sessanta marche. Le carrozze non potevano essere imbottite di velluto e di seta, né con fregi d'oro, né tirate da più di due cavalli: gli arnesi dei cavalli di cuoio schietto senza ornamenti. In seguito, i provvedimenti, per essere efficaci, si fecero meno rigorosi. Senato, Terra, reg. 14«. c. 18, Il marzo 1653 reg. 204. c. 125 t., 16 maggio 1682 reg. 33S, c. 122 t„ 26 aprile 1749 ecc.