106 CAPITOLO V. Tedeschi, e passato poi nel Friuli, si fece soldato nella guerra tra Venezia e Zara, sotto le cui mura combattendo cadde in età di quarantacinque anni. Ma nè di un Pietro Luzzo, nè del Morto da Feltre parlano i documenti, i quali fanno invece menzione di un pittore Lorenzo de Luzo da Feltre, autore di un bellissimo affresco, Cristo con Santa Lucia e Sant’Antonio, compiuto nel 1522 nella chiesa di Ognissanti della sua città natia (*>. Uomo religiosissimo, marito affettuoso, il de Luzo si trasferì da Feltre a Venezia, dove non pare insidiasse le donne altrui, e donde non partì per combattere in Dalmazia, con la quale, in quel tempo, non aveva guerra la città di San Marco, occupata a resistere alla lega di Cambray. Il dì 8 gennaio 1526, il Luzzo fa il suo testamento, e, dopo aver disposti alcuni pii legati, lascia ogni cosa alla moglie Giovanna, uxori mee dilecte, ordinando d’esser sepolto nel cimitero dei padri osservanti, a San Francesco della Vigna (2). Tiziano Vecellio, nato in Pieve di Cadore verso il 1477 <3>, e venuto a dieci anni in Venezia, ch’egli ritenne sempre sua patria (4), ebbe protezioni d’imperatori, amicizie di re e di principi, ma fino all’estrema vecchiezza non servì ad altri mai che agli occhi delle donne belle. Quantunque la vita di Tiziano fosse pienamente conosciuta, non si avevano notizie esatte sul suo matrimonio e sulla moglie di nome Cecilia (5). Documenti scoperti or non sono molti anni, ci fanno assistere alle nozze del pittore, e ci mettono dinanzi la sua intimità domestica con la evidenza di un quadro da lui dipinto <6>. Il 25 ottobre 1550, quando Tiziano si trovava a Innsbruck, il dottor Pietro Assonica « come cornei messo dello Excellente messer Tucian », presentava in Venezia al magistrato dell’esaminador una istanza, affinchè fossero interrogati alcuni testimoni, per provare che, nel dicembre del 1525, Tiziano aveva tolto per sua legittima moglie madonna Cecilia. Da un documento, in cui si parla della uccisione di un Luigi da Cipro, servo -t- i p | a |\i di Tiziano, si rileva che nel 1515 il pittore abitava in confìnio Sancii * Pauli in domibus de ka Trono (7>, essendo andato soltanto nel 1531 (1) Il Lanzi trovò in una Cronaca di Feltre, scritta nel 1580 da un Bonifacio Posale, il nome del pittore Pietro de Luzo e ne fece tutt’uno con lo scolare e rivale amoroso di Giorgione, menzionato dal Ridolfi. Ma, con ogni probabilità, il Posale ha sbagliato il nome, perchè documenti e quadri recano soltanto il nome di Lorenzo de Luzo. Nella tavola di Berlino è inscritto: Laurentius Lucius Feltrinsis faciebat MDXI. Del tutto fantastiche le biografie di Pietro, che si vuol dare fratello a Lorenzo. Cfr. Vecellio, I piti, feltrini, Feltre, 1898. (2) Caffi, Il morto da Feltre, in « Arch. Stor. Lombardo», fase. IV, Milano, 1888. Del pittor di grottesche, cognominato il Morto da Feltre, il Vasari non dice fosse Pietro Luzzo, il qual nome comparisce per la prima volta nel Ridolfi, che non dà il soprannome di Morto al pittore feltrino. (3) L’anno 1477 è generalmente ammesso come quello della nascita. Il Vasari e Lodovico Dolce autore dell’Aretino o dialogo della pittura, pubblicato a Venezia nel 1577, affermano che Tiziano nacque intorno al 1489. L’anno della morte è il 1576. (4) Cosi egli chiama Venezia in una lettera(20 agosto 1563) ai deputati pubblici di Brescia. Zamboni, Mem. di Brescia, 1778, pag. 142. (5) Il Cadorin (Dello amore ai Veneziani di T. V., Venezia, 1833, pag. 13) dice che « Tiziano amò nella sua giovinezza Cecilia di un affetto fatto sacro dalle leggi divine». Il Ticozzi (Vite dei Vecelli, Venezia, 1817, libro I, cap. II), scrive che Tiziano si accasò con Lucia (?) cittadina veneziana. (6) G. Ludwig, Tizians Hochzeit, in « Jahrbuch ecc., » suppl. al voi. XXIV (1903), pag. 114. (7) Riferiamo il documento che prova come Tiziano prima di abitare ai Biri dimorasse a San Paolo, e non, come credette il Cavalcasene (Tiziano, trad. Firenze, 1877) a San Samuele: « Nobilis vir ser Baptista Quirino de confinio Sancti * Thome inculpatus de mense novembris MDXXVIII vulnerasse quondam Aloysium de Cypro, tunc temporis servitorem AUTORITRATTO DI TIZIANO VECELLIO. (Firenze, Uffizi).