SPETTACOLI SCENICI, LA DRAMMATICA E LA MUSICA 419 colo XVII <*>; il Merulo deve la sua fama alle composizioni d’organo, che di questo stile musicale sono fra i più antichi monumenti. Anche tra i semplici cantori, che si volevano esperti nel contrappunto, ve ne furono alcuni di alto valore, che, divenuti celebri, si trasferirono in altre città, come quel Verdelot fiammingo <2>, il quale, come scrive il Vasari, fu ritratto da Sebastiano del Piombo, in una tela dove, accanto al musico eccellentissimo, è un suo compagno cantore di nome Ubretto <3). Venezia accoglieva festosamente i cantanti e i sonatori stranieri. Marin Sañudo, in data del 2 maggio 1519, scrive: « Luni, nel qual zorno si fa la solennità di San « Marco, il vicedoxe, con l’orator di Franza e con li altri deputati di andar al pasto « (banchetto), fo a la messa in chiexia di San Marcho, dove son sei cantori di la Cappella « del Re Christianissimo, venuti qui et vanno «a Loreto; e cantano benissimo, vestono « di bianco. Fu sonato e cantato excelentis-« simamente, et poi etiam andono a disnar « in palazzo »(4). Pare infatti che i cantanti francesi godessero assai buona rinomanza, giacché, nel 1597, a Piero Duodo, ambasciatore in Francia, fu commesso dai procuratori di San Marco di trovare a Parigi alcuni cantanti francesi di gran voce e bassi profondi <5). I procuratori erano talmente gelosi della disciplina dei cantori e sonatori della cappella Marciana da far pubbliche e severe lagnanze se essi andavano a cantare e a sonare nelle altre chiese, o peggio nelle case, nei ridotti e ne’ banchetti. Una disposizione del 28 novembre 1564 rimprovera gli organisti « che lasciavano molte volte di « sonar sì nelle messe, come alli vesperi essi « organi, mandando molte volte persone gio-« vani e poco pratiche a sonar quelli, per andar « loro a sonare in altri luoghi; che è con poco « decoro di essa chiesa »; e si statuisce un’ammenda di due ducati ad ogni loro mancanza <6). Troppa rigidezza invero, specialmente se si consideri come i due organisti, colpiti dalle severe parole, fossero Annibaie Padovano, riputato anche in Francia, e Claudio Merulo, che era riuscito vincitore, tra nove concorrenti. Con quei musici erano in gara altri sonatori e cantori: Marco dell’Aquila, incomparabile nel sonar le corde del liuto, (1) Il ritratto di Claudio Meruio, cne esiste nella galleria di ritratti del liceo musicale di Bologna, è un debole dipinto di scuola correggesco-emiliana, e porta questa iscrizione: divus merulus corrigiensis anno aetate lxxii-1604. Ma dai libri battesimali di San Quirino a Correggio risulta che il Merulo nacque l’8 aprile 1533 e mori il 4 maggio 1604. Aveva dunque 71 anno e 26 giorni. Forse il ritratto fu eseguito a Modena, dopo che l’Affò ebbe comunicata al Tiraboschi una lettera di Alessandro Volpino, pubblicata dal Tiraboschi stesso nella Biblioteca modenese, dove si legge: « l’esequie le fece fare il duca del suo e lo fece incoronare di lauro e di hederá». ¿¿, (2) Fr. Caffi, St. della mus. sacra cit., II, 31. (3) Emilio Ravaglia, Un quadro inedito di Seb. del Piombo, in « Bullett. d’arte del Minist. della P. I.», a. 1922, aprile, n. X, pag. 474. Il Ravaglia, con buone ragioni, crede di aver trovato il ritratto del Verdelot nel magnifico quadro, ch’era nella raccolta del principe Ruffo, ed è ora nella galleria Corsini di Roma. (4) Sañudo, XXII, 131. (5) In un documento (23 dicembre 1597) della dispersa raccolta Stefani di Venezia, abbiamo trovato qualche notizia di cantori francesi e dei loro stipendi. Zuan Grisard cantore supremo francese con salario de ducati 100 all’anno, Pietro Peren, cantor basso francese, con salario de ducati 100 all’anno. 6) Fr. Caffi, op. cit., voi. I, pag. 30.