154 CAPITOLO VI. PIETRO DA PASTI — MEDAGLIA DELLA DOGARESSA MALIPIERO. che a trapunto, vi erano ricami d’oro e di seta a colori, che sul principio del secolo XV furono sostituiti da ricami di refe, eseguiti sulla tela e poi tagliati, donde il nome di punto tagliato, da cui nacque il punto in aria, che è il vero merletto. Gli ornamenti di refe delle vesti di alcune figure del Carpaccio e di Gentile Bellini rappresentano ricami, e tali dovevano essere le guarnizioni del mantello d’oro della regina nella incoronazione di Enrico III d’Inghilterra (1483) <*>. Figlia dell’arte del ricamo, quella delle trine ebbe, secondo la tradizione, fortissimo impulso dalla dogaressa Giovanna Malipiero (1457); ma della protezione dell’illustre signora i documenti non parlano, e soltanto più tardi si sa con certezza che un’altra dogaressa, MorosinaMorosini,mo-glie di Marino Grimani stria gentile, istituendo a proprie spese nella contrada di santa Fo-sca un’officina di mer-letti et altre curiosità, provvedendo tutti gli stranienti necessari al lavoro, nel quale circa monache al lavoro. centotrenta operaie erano occupate sotto la (De « Le legende de santi direzione della mistra Cattina Gardin <2>. Ve- di Jacobo da Varagine). nuta a morte la Grimani, quell’officina fu chiusa, ma, specialmente nell’isola di Burano, l’industria continuò a prosperare. Non è però da confondersi con le grandi industrie veneziane; non ebbe mai ordinamenti e statuto, nè mai formò una di quelle società che MEDAGLIA DELLA DOGARESSA MOROSINA GRI-MANI. (1) Origine e uso delle trine a filo di refe (per nozze Costabili-Caselli), Genova, 1864; Seguin, La Denteile, Paris, 1875, pag. 9; Palliser, History of lace, London, 1885; Elisa Ricci, Antiche trine it., Bergamo, 1907. (2) Urbani de Gheltof, 1 merletti a Venezia, Venezia, 1876, pag. 20.