I PALAZZI, GLI ORTI, LE VILLE 183 (Da UN LETTO. Le legende de Santi » di Jacobo Da Varagine). gliatori, come nel finissimo intaglio della sedia che la tradizione vuole sia servita al doge, ed è custodita nel tesoro di San Marco. Il buon gusto penetrava anche nelle abitazioni del popolo. Diminuivano a poco a poco le vecchie case di legno, che ancora nel Quattro-cento formavano singolare contrasto coi superbi palazzi; si facevano più numerose le abitazioni di muratura ■e di mattoni, che spiravano una modesta agiatezza. Erano generalmente a due solai, con la tettoia sporgente, sorretta da modiglioni, e la facciata ornata di una loggia di legno <*>. Al pianterreno s’aprivano botteghe; neH’interno la cucina, ch’era il tinello della famiglia, appariva adorna di secchi, caldaie, paioli di rame, piatti di peltro. I panconi che servivano per dormire, sostenuti da cavalletti (2>, lasciavano il posto ai comodi letti col materasso; le casse intorno al muro, le sedie, la mobilia tutta aveva, nella sua semplicità, una composta armonia di linee. Disegni di stanze popolane si possono vedere nelle rozze incisioni dei libri di devozione, diffusi dalle tipografie veneziane. Se la ricerca di nuove agiatezze rendeva il popolo troppo morbido e licenzioso(3), spingeva d’altra parte i ricchi a un lusso, che ormai non aveva paragoni con altre genti. 1 Fugger d’Augusta, allora considerati i primi ricchi del mondo, così da poter regalare un milione di fiorini a Carlo V, mandarono uno della loro famiglia a dimorare a Venezia per ragioni d’affari(4). Il quartiere, che il ricchissimo Fugger si allestì nel fondaco dei Tedeschi, fu visitato per la sua magnificenza da Enrico III, ma non destò alcuna maraviglia ne’ Veneziani, avvezzi a ogni maniera di sontuosità. Pareva che i provvedimenti per combattere il lusso, invece di frenarlo lo alimentassero; onde fu creduto opportuno istituire, 1*8 febbraio 1514, tre speciali provveditori alle pompe, ai quali, nel 1559, si aggiunsero due sopraprovveditori. Un decreto del 15 ottobre 1562 meglio determinava l’ordinamento e i poteri di questo magistrato, il quale ebbe dapprima sua sede in Rialto, e fu poi trasferito nel 1562 nel palazzo ducale. Con nuove leggi si vietarono i soffitti dorati, le tappezzerie di panno d’oro, d’argento, di stoffe preziose, gli intagli della mobilia troppo costosi, i fornimenti da letto d’oro (1) Ricordiamo che, or non è ancora molli anni, fifdistrutta un’antica e bella casa popolana nel campo diSanta Margherita, col ballatoio di legno, inverdito da una vite, e la tettoia sporgente. (2) Un par de cavaletti con te sue tavole da dormir suso ( Invent. Chiara Marcello cit.). (3) F. Sansovino, Venetia, cit., pag. 385. 4) Bianconi, Operette scelte (Lettere sulla Baviera), Venezia, 1824, pag. 79. UN LETTO E L’INGRESSO D*UNA CASA. (Dal Da Varagine).