I PALAZZI, GLI ORTI, LE VILLE 205 vescovo di Sessa (l). Le fresche ombre del bosco trevigiano erano pur care a Lodovico Marcello (m. 1525), priore gerosolimitano di San Giovanni del Tempio in Treviso. Lasciava egli spesso le stanze della pingue Commenda, ornate da Lorenzo Lotto e dal friulano Dalle Destre, pittori a lui molto domestici, e se ne andava nella sua villa del Mon-tello, dove poteva coi dotti amici pigliarsi liberamente diporto, e godersi in piaceri non tutti consentiti a prelati <2). Era un prelato anche il veronese conte Marcantonio della Torre, che accoglieva nella sua villa di Fumane la bella cortigiana e poetessa veneziana BONIFACIO DE’ PITATI — FESTA CAMPESTRE. (Milano, Brera). Veronica Franco, la quale, dopo essersi ispirata alle bellezze dei colli veronesi e dei giardini della villa, s’indugiava a descriverne le intime agiatezze: Ma le commodità di dentro, e gli agi Sor) cosi molli, che gli altrui diletti Al par di questi sembrano disagi. Per li celati d’or vaghi ricetti, Sul pavimento, che qual gemma splende Stan sopra aurati piè candidi letti (3). Dalla tranquilla verdura della campagna veneta sorgevano, nella bianchezza del marmo, nella composta armonia delle linee, gli edifizi palladiani, con belle statue decorative e affreschi di maestri celebri, tra i quali era preferito Paolo Veronese, che lasciò i tesori del suo pennello nelle ville di Fanzólo, di Thiene, di Romanziol, di Magnadola, di Masér, di Sant’Andrea del Musone, di Zellarino, di Zerman. Qualche volta lo stesso (1) O. Battistella, Di mons. G. delia Casa e di altri letterati airAbazia dei conti di Callalto in Servesa, in * Coltura e Lavoro », Treviso, a. XLV, n. 5,6 e 7; Lorenzo Campana, G. della Casa e i suoi tempi, Pisa, 1907-1910; Biadego, Galeazzo Florimonte e il Galateo di mons. Della Casa, in « Atti Ist. Ven. * a. 1900-01, t. LX, pag. 530 e segg. (2) Biscaro, Lodovico Marcello e la chiesa e commenda gerosolimitana di S. Giovanni del Tempio, ora S. Gaetano in Treviso, in « N. Arch. Ven. *, a. 1898, t. XVI, pag. 111 e segg. (3) Gaspara Stampa e V. Franco. Rime, ed. Salza. Bari, 1913, pag. 341.