286 < pitólo ix. nella moda fu ricala 1 ■ ' articolare più signorile deil’abbigli*>iento, i quali divennero presto ; ..u . ,v vesti, e più particolarmente degli oiic'ti di bian- cheria e degl’intini' m.ì:; > -, .osi di lino come di seta, «ricamati, fregisi i. lavorati. ■ strisciati el di 1 t:i a bellezza con l'artificio dell’ago, delia seta, dell’ar- gento, dell'un ; t.'t i< iti di tela, o di seda schietta, era » ver-,idi d'oro <*>, o lavar adì con ri, , , • di seta a vari colori, listade de raso e d’oro i calzoni INCISION« IMG. > ili DA UN RITRATTO DI TIZIANO. che non si veggono (mutande) con merletti e ricami <5); le sottane con galani e a venature in floscio, e finalmente le camicie da notte di finissimo lino, trinate, smerlate, a goletta, con ricami d’oro, il che doveva recar diletto alla vista, ma non egualmente al (1) F» Sa**ovino, Venetia cit., pag. 400. (2) Invertì, di Maria Poloni cit. (3) Inveni. di Garetta Longo-Malipiero (1562), pubbl. per nozze Bertolini-Guggenhd®, Venezia, 1902. (4) Contratto di nozze Marcello-Venitr del 1537 cit. — Aretino. Leti, cit., Hb. !» c. 15. (5) La Pazzia, MDLX1. L'opuscolo anonimo è un rifacimento del famoso scritto «ul mede« rio soggetto di Era*mot ma ha qualche accenno a costumi del tempo.