418 CAPITOLO XII. ebbe tomba onorata Benedetto Marcello <’>. La introduzione in Venezia del violino riformato è attribuita ad Agostino Agazzari nel 1580 (2). Famosa in tutto il mondo la cappella della basilica Marciana, così che, volgendosi verso le patrie memorie, niun altro istituto musicale italiano può rinvenire più splendido retaggio. I procuratori di San Marco vigilavano con speciale amore al celebre istituto: della larghezza d’intendimenti con cui procedevano alla nomina dei più famosi maestri italiani e stranieri scendevano alle più inosservate minuzie. Bisogna vedere nei documenti la diligenza meticolosa di quei gravi magistrati, che non dimenticavano mai di far spolverare gli organi, perchè potessero rendere l’armonia conveniente a così rari stromenti, e che assiduamente movevano guerra ai sorci « che andavano « a dissipare gli organi, mangiando canne e « soatti (cuoi) e buttarli in malora » <3). La direzione musicale fu in antico affidata a organisti, il primo dei quali, nel 1318, è un mistro Zucchetto. Dopo di lui si succedettero quattordici organisti, sino a che, nel 1491, fu eletto, col titolo di maestro e con lo stipendio annuale di settecento ducati, il fiammingo Pietro de Fossis (4). Nel 1527 gli succedette Adriano Willaert di Bruges (n. 1489, m. 1562), che dimorò circa tren-tacinque anni a Venezia e segnò un notevole rinnovamento artistico. Lo [seguì nel 1563 Cipriano van Rore, e a questo, tenne dietro nel 1565 Giuseppe Zarlino, nato a Chioggia nel 1517 <5>, il quale, datosi al sacerdozio, si trasferì a Venezia nel 1541, dove ebbe a maestro il Willaert e dove morì nel 1590. Lo Zarlino fu il grande legislatore del contrappunto rigoroso e il divinatore di una teoria razionale dell’armonia <6>. Prima che sorgesse il genio di Giovanni Pierluigi, nato a Palestrina nel 1526, a Venezia il Willaert e Cipriano van Rore, a differenza dei fiamminghi loro compatriota, tentarono di liberare la musica dagli artifici complicati del contrappunto, per animarla di una passionale espressione melodica. A questi maestri ne seguirono altri, come Andrea e Giovanni Gabrieli e Claudio Merulo da Correggio (1533-1604) (7). Dei due’ Gabrieli, zio e nipote, che' furono specialmente eccellenti nelle sonate a più strumenti, fu grande l’azione sulla musica della prima metà del se- (1) «A di 14 aprile 1609, Gasparo di Bertolotti maestro de violini è morto et sepolto in S.to Joseffo » (Arch. Parr. di Sant’Agata in Brescia. Reg. Morti, I, c. 9). Nella stessa chiesa, ove furono sepolti Gasparo da Salò e Benedetto Marcello, riposano pure le ceneri di Costanzo Antignati, organaio e compositore illustre. (2) Fapanni e Fantoni, La Cappella Mus., in « La Basilica di San Marco », Venezia, Ongania, pag. 77. (3) Arch. di Stato, Procuratori de supra, capitolare, reg. n. 101. (4) Fr. Caffi., St. della mus. sacra nella capp. di S. Marco, Venezia, 1854, voi. I, pag. 63. (5) Il Riemann nel Diz. della musica (Paris, s. a. pag. 1130), lo dice nato il 22 marzo 1517. Cfr. Bellemo, Giuseppe Zarlino, Chioggia, 1884. (6) Nelle Istituzioni armon., I cap. 30 e III cap. 31, lo Zarlino stabilisce la genesi dell’accordo maggiore e dell’accordo minore. (7) Winterfeld, Johannes Gabrieli und sein Zeitalter, Berlino, 1834.