LA FAMIGLIA 337 6CATB-V1RCINIS.M LA MORTE DELLA VERGINE. I.A MORTE DI UN FRATE. (Dal Da Varatine). madre di allattare i suoi figli, perchè anche i bruti fanno ciò coi loro nati(l), le donne di maggior grado rifuggivano da « la soggesione et da la noia di dare il latte alle proprie creature »<2>, e si ricercavano specialmente le sane e forti nutrici del Friuli(3), le quali nel giorno del battesimo adornavano l’infante di gioielli, lo avvolgevano in pannicelli trinati, e Io accompagnavano alla chiesa, sopra carri e baldacchini ricchissimi^. 1 padrini, che in qualche caso salirono fino a centocinquanta, quando la consuetudine non ne richiedeva se non tre, dovevano essere popolani, in gran parte stipendiati e clienti della famiglia, giacché un decreto dei Dieci (9 agosto 1505) vietava ai nobili di tenere a battesimo fi- (1) Dolce, Della institution delle donne cit., pag. 16. (2) Nelle clt. Leti, di valorose donne, di O. Landò, si parla del partorire, dell'allattare ecc. (3) « Si usino ogni arte et industria nell'elettione della persona che habbia a dare il latte al figliuolino, essendo « questo primo nutrimento del latte di tanta forza, che non solo ha potere sopra gli affetti del corpo, ma ancora sopra • quei dell'animo, suggendo il bambino, insieme col latte, la ebrietà, la superbia, la dapocagginc, et molti altri vitij « delle balie, o nutrici loro.... La nutrice, sovra il tutto sia sana, et bella del corpo et deiranimo... Ma sia saggia, « mansueta, et di buoni costumi et creanza, et bella parlatrice, acciocché havendo il figliuolino ad imparar da lei I « primi accenti et voci, non impari cosa, che poi con fatica debba lasciare ecc. ». O. M. Memmo, Dialogo clt., pag. 22. (4) Arch. di Stato, Senato, Terra, reg. 44, c. 59 t. (15 ottobre 1562). PIER MARIA PENNACCHI — LA MORTE DELLA VERGINE. (Venezia, Accademia). Molmenti, La Storia di Venezia nella Vita Privala — P. II. 22