GLI ORDINAMENTI DELLO STATO 33 »greco (telum igneum) e altre materie incendiarie, e perfino quei fumi avenenati, che oggi, ¿con vocabolo funestamente celebre, si chiamano gas asfissianti. Nel maggio del 1482 le milizie veneziane, che movevano contro il duca di Ferrara, avevano conquistato senza difficoltà parecchie terre del Polesine, ma s’erano arrestate dinanzi alla tenace resistenza di Ficarolo, munito di buone fortificazioni. Durante l’assedio si presentò alla Signoria un Alvise veneziano, maistro de affinar polvere de bombarde nell’arsenale, il quale per espugnar Ficarolo offriva una palla da bombarda di sua invenzione, «la qual trata et dappoi toccata la terra per un pezo, se avre e fa levar rumor grandissimo cum fumo avenenato, dal qual impossibil è, per certa mestura li mete, che alcuno che de 11 se atrova ne possi scapolar, ma ¡mediate muoreno » (1). L’offerta fu accettata, e fu « con-« cesso e comandà al preditto maistro Alvixe che liberamente el se conferise al campo «di Ficarolo» Non è detto quale esito abbia avuto l’esperimento. Cannoni d’ogni calibro, armi da fuoco d’oeni forma cominciarono'a fabbricarsi nell’arsenale, dove si costruirono navi di nuovo modello, adatte a ricevere le potenti macchine da guerra <3). L’artiglieria e la balistica ebbero un maestro insigne in Niccolò Tartaglia; e a Brescia, patria del grande matematico, fiorivano le officine, donde uscirono le migliori armi da fuoco del mondo. Nato pure in terra di San Marco, l’ingegner militare della Repubblica, Gabriele Tadino da Martinengo nel Bergamasco. Nel memorando assedio di Rodi del 1522, il Tadino, per far saltare le camere da mina dei Turchi immaginò e adoperò, per primo, le contromine (4). E Michele Sammicheli, veronese, mostrò nei domini veneziani i primi esemplari del sistema dei baluardi, con mirabile arte condotti. Le novità belliche non fecero abbandonare a un tratto le vecchie ordinanze militari, e continuarono nel secolo XVI i balestrieri <5); ma nel 1500 il consiglio dei dieci promosse un’associazione di bombardieri, per raccogliere in una speciale milizia urbana chi fosse esperto nella fusione e nel maneggio deH’arina. Nel 1505 si formò una scuola col suo statuto, ed (1) Roman in, IV, 408. (2) Arch. di Stato, Sen., Secreta, reg. 30, c. 88 (30 maggio 1482).— Dagli storici si parla di avvelenamenti di singole persone in stanze chiuse, e con tale iniquo mezzo la Repubblica tentò di sbarazzarsi di Francesco Sforza (Belotti, La vita di B. Colleoni, Bergamo, 1923, pag. 252); ma di fumi avenenati nelle battaglie in campo aperto, non troviamo altri esempi, se non questo dell’assedio di Ficarolo. Nel 1654, durante la guerra di Candia, certo Francesco Dattilo, milanese, offerse alla Repubblica una polvere, simile a quella da sparare, che con speciali artifici di fuoco si poteva lanciare contro i nemici turchi. Il Dattilo scrive: * Quella (polvere) andando... genera uno si orrido e spaventevole fumo, « accompagnato con una tale pestifera e infernale puzza, tanto pessima che, in arrivando, di subito offende li occhi, - naso e bocca, e immediate aggravandoli e opprimendoli talmente la testa con uno si atroce e insoffribile dollore, « che di subito si darranno (i turchi) con impeto a rompere e fracassare quanto troveranno de impedimento per fugire si = atroce morte che li soprasterà; e dopo fugiti la morte e liberati dalla fuga, resteranno atterriti, insensati, confusi e scomposti». La Repubblica non accettò il nuovo ordigno di guerra. Fausto Nicolini, Fantasie secentesche sui gas asfissianti, in t Napoli nobilissima», a. 1920, voi. I, fase. IX. (3) Introdotte sulle navi le artiglierie, v’erano a bordo il maestro bombardiere e sei od otto bombardieri. Le galee avevano un cannone di corsia a prua, ed un cannone di poppa, poi alcuni pezzi minori, falconetti, petriere, spingarde. (4) G. B. Gallizioli, Mem. per servire alla vita di G. Tadino, Bergamo, 1783, pagg. 25-57. (5) « Ha abudoisempre et in qualunque tempo questo stado grande cura et diligentia de tenir in colmo, prima « Io exercitio dela Ballestra, subsequenter dell’arco per el frequente uso de quella et per la habilità che se ha in ado- • perar quello». Arch. di Stato, C. X, Misti, reg. 31, c. 53, 18 agosto 1506. GABRIELE TADINO. Medaglia d'artista anonimo. Sul rovescio : una batteria di cannoni e l’anno MCCCCCXXXVIII. Molmenti, La Storia di Venezia nella Vita Privata — P. II. 3