212 CAPITOLO VII. VILLA DI MASÈR. pagna trevigiana ; sotto l’impetuoso pennello del secondo non mai più solenni apparvero, nei fondi de’ suoi quadri, le sue Marmarole, die sembrano la base di quel monumento di gloria*che la posterità inalzò al pittore cadorino. Non con la potente evidenza dei grandi pittori il sentimento estetico del paesaggio è reso dai letterati. Tuttavia dalle pagine di qualche scrittore spira un senso di calma che involge in una specie di dolce panteismo monti e pianure, prati e selve. Pietro Bembo, spesso soggiornava nella sua villa di Santa Maria di Non (,), e la riposata vita (I) Santa Maria di Non, poco lontana da Padova, era sotto la giurisdizione di Cittadella. Una denuncia autografa di terreni, fatta il 15 marzo 1520, da Bartolomeo Bembo, a nome del fratello Pietro, contiene fra l'altro: «Et prima • soto Zltadela et soto la regola de Santa Maria de Non una caxa da statio con broli et horti de campi 7 in circha « con campi de 30 In circha arativi et prativi ». (Arch. del civ. museo di Padova, Estimi, voi. 22). Evidentemente era la VILLA DI MASÉR — FACCIATA DELLA GROTTA CON LE DECORAZIONI DI A. VITTORIA.