IL TIPO DELL’UOMO E DELLA DONNA ECC. 303 devano più che a peso d’oro <*> la polvere di Cipro, il muschio, lo zibetto, l’ambra (2), l’aldano, l’aloe, la mirra, la menta, il narcissino, il mirabolano, il cinnamomo, l'ammonio (3). Contro tutte coteste frascherie frate Bernardino Ochino si scagliava, rivolgendosi alle veneziane imbellettate e profumate: « lo son ben contento che uoi andiate « assettate e polite e ben uestite... ma... non tanto depingerui... Deh di grafia con-« tentatiue della bellezza che Dio ui ha dato... Oh tu dirai: io il faccio per piacere « al mio marito. Oh se il fai per piacere al tuo marito, lisciati la notte, ch’io sono « molto ben contento »(4). L’eleganza delle patrizie era imitata dalle gentildonne di terraferma e dalle mogli TINTORETTO (?) — ACCONCIATURA DEL CAPO. (Bergamo, accademia Carrara). (1) La Pazzia cit.—li Fioravanti (op. cit., pag. 106) ricorda • M. Domenico Ventura Muschiaro, alla insegna del • Giglio in Merceria di Venetia, quale al presente é uno de’ più rari in tal professione, che si truoui in tutta Europa: • come ben lo sa II mondo; perciochè gli è conosciuto dalla maggior parte dell! Principi Cristiani, imperochè nella sua • Bottega tiene cose rare al mondo.. In questa bottega di profumiere all'insegna del Giglio, Enrico III acquistò nel 1574 per 1125 scudi di muschio. (De Nolhac e Solerti, // Viaggio di Enrico 111 in II., Torino, 1890, pagg. 138 e 249). Dieci anni prima una bottega di muschiaro all’insegna del giglio apparteneva a un Giacomo di Milano. Nei citati .Itaiie-nische Forschungen * (Berlino, 1906, voi. I, pag. 342), il Ludwig ne pubblica l'inventario, insieme con altri inventari di botteghe di muschieri e di pelleneri. (2) L’ambra (ven. ambracan, Ir. ambre gris), da non confondersi con la sostanza resinosa, t la secrezione odorosa di certi cetacei. (3) Marinello, op. cit., c. 5. (4) Ochino, Prediche cit., pagg. 69, 73. — Anche Laura Cereto impreca alle mollezze femminili: . Aliae fra- ■ grantes odoribus paliolo subteguntur arabico. Nec desunt, quae cum scaligeris suppedalibus inuersos pelle proierant • soccos. Est et pervuigatum in omnes, quod lautiores alie sindonicis fasciolis euincta mollius crura subtexunt. Emol-«litum multae premunt panem in vultum. Muitae distentam a rugis falso cutem expoliunt: sunt vero paucae quibus > non sanguineae facies cerusae candore pingantur: aliae alio et exquisitiore cultu formosiores videri nituntur, quam ■ conditor formae dlsposuit. Pudet irreverentiae quarundam, lacteas genas ostro rubentium, quae furtiuis ocellis, et < ridentibus buccis venenata intuentium corda transuerberant •.