LA CITTÀ NELL’ARTE DEL RINASCIMENTO 85 palladiana, che nella patria del grande architetto, tra i colli vicentini, meglio si tempera al sentimento della natura circostante, assumendo una savia compostezza di linee, una serena nobiltà di forme, che riposa l’animo e contenta l’occhio. Venezia, invece, creata dall’uomo, rispecchia dell'uomo gli ardimenti immaginosi anche nell’architettura, mobile, varia, fantastica, come le tinte dei tramonti e i riflessi delle lagune. Vicentino anche PIETRO LOMBARDO E FIGLI — MONUMENTO SEPOLCRALE DEL DOGE PIETRO MOCENIGO. (Venezia, chiesa dei Santi Giovanni e Paolo). Vincenzo Scamozzi (1552-1616), il quale continuò il disegno della Libreria del Sanso-vino nelle procuratie nuove, aggiungendovi un terzo ordine, che non vi accresce eleganza. Del veneziano Antonio da Ponte (1512-1597) sono la sala della Tana all’arsenale, le severe e robuste prigioni al ponte della paglia, e forse il ponte di pietra a Rialto (1588-90), più grandioso che bello; ma il merito maggiore di questo architetto fu di aver salvato il palazzo ducale da un restauro abbominevole.