LA NUOVA ETÀ 7 « madre et nutrice loro; intanto che, se alcun Principe Italiano non è dipendente da gli f oltramontani, come che sia, et habbia qualche più felice conditione de gli altri, è ■ havuto in odio. Et di qua potremo cominciare a conoscere le cagioni dell’odio che si « porta a’ Signori Venetiani ». 1 quali erano anche invisi per la loro arroganza e insolenza; nè il Simonetti li scusa, ma osserva: « Chi non sa dell’arroganza delli Inglesi, della «gonfia elevatione dei Francesi, dell’idolatra superbia degli Spagnuoli?... L’insolenza « dei Veneziani finisce ove nasce, et è piccolo foco che non offende altrui, ma quello « di oltramontani è una voracissima fiamma, che si estende quotidianamente nelle ialtrui case, nelle altrui città, negli altrui regni» (l). Nella guerra di Venezia contro il duca di Ferrara, alla fine del secolo XV, il furore dei vituperi, in versi e in prosa, scambiati fra i due nemici, non era stato minore della violenza delle armi. Tra gli offensori PIETRO MALOMBRA, VENEZIANO (1556-1618) : VENEZIA RICEVE LE SUPPLICHE DEI SUDDITI. (Palazzo ducale, sala della Quarantia civil vecchia). de\\'orribile leone, che colle sue alte zampe minacciava il mondo e il cielo, era anche un nobile poeta e un nobile cavaliere, Matteo Maria Boiardo. A tante contumelie sorgeva, viva reazione, quella abbondante poesia encomiastica, che, dalla fine del secolo XV in poi, servì alla Repubblica come un’arma di governo, un argomento di propaganda politica, una manifestazione de’ suoi voleri per foggiare a suo modo l’opinione dei cittadini. A mano a mano che s’allargavano le conquiste nel continente italiano, crescevano l’odio e le contumelie di una folla di prosatori e di poeti ignoti, o mal noti. Non appena i collegati di Cambray minacciarono Venezia, la poesia annunziava il gastigo vicino, come in questi versi del francese Pierre Gringoire: Tremblez, tremblez, bourgeois veniciens vous avez trop de tresors anciens mal conquestez; tost deployer les fault. (1) La Difesa della pace segnata dai Veneziani coi Turchi nel 1573 di Cesare Simonetti, si trova fra i manoscritti raccolti da Jacopo Nani, Per servire alla storia marittima della Repubblica, e depositati nella Bibl. del museo di Padova (Ms. C. M. 139, I, cc. 305-347 t.). Cfr. Molmenti, Un giudizio intorno a Ven. e uno scrittore marchigiano del sec. XVl, in t Atti del R. Ist. Ven. », a. 1898, t. LVII, pag. 32.