AMORI, CONVERSAZIONI, FESTE. CONVITI 379 dedicate alcune a gentildonne veneziane, come VAlba novella a Bianca Cappello de’ Medici, il Ballo del fiore a Laura Moro Contarini, il Ballo del piantone a Graziosa Bembo, la Pavaniglia alla dogaressa Morosina Grimani <■>. Diverse figure di balli, specialmente a tre e a quattro persone, descrive il milanese Cesare Negri, cognominato il Trombone w, che ricorda nel suo trattato un suo discepolo, Orlando Botta, il pesarese Giovai! Stefano Martinello e il veronese Gaspare Avanzi, che tenevano scuola di ballo a Venezia. Altri balli erano denominati della gagliarda, del cappello, della pavana e della torcia. Nella gagliarda i riguardanti facevano animo con voci e grida alle danzatrici « af- PAOLO VERONESE — PARTICOLARE DEL «CONVITO IN CASA LEVI ». (Venezia, Accademia). « finché, scrive Simeone Zuccolo da Cologna, s’ingagliardissero a far bei trotti, salti « leggiadri, artificiosi fioretti, velocissimi rivolgimenti et molte rimesse et continenze, « dando del piede a tempo a tempo in terra »<3>. Il cappello e la torcia erano contraddanze, che d’ordinario mettevano fine alle feste. Lo stesso Zuccolo descrive il ballo del cappello, che egli chiama dell'adulterio. « L’innamorato è con un dolce riso et amoroso « sguardo della sua vaga madama invitato et le pone la sua barretta cortegianescamente (1) il ballar ino | di M. Fabritio Caroso da Sermoneta. | Diviso in due trattati; ! nel primo de’ quali si dimostra la diversità dei nomi, che si danno a gli atti, et movimenti, che intervengono ne i Balli, et con molte regole si dichiara con quali creanze, et in che modo debbano farsi. | Nel secondo s'insegnano diverse sorti di Balli et Balletti et all'uso d'Italia, come a quello di Francia, et Spagna. ] Ornato di molte Figure Et con l'intavolatura di Liuto, et il Soprano della Musica nella sonata di ciascun Ballo. { Alla Ser.m" Sig.'* Bianca Capello De Medici gran Duchessa di Toscana, Venetia, Ziletti, MDLXXXI. — Le figure sono adattate a diversi nomi e forme di balli. Mutano anche le dediche. In un’altra edizione del Ballarino coi titoli Nobiltà di donne (Venezia, Muschio, MDCXV), in luogo dei nomi delle dame ch’erano nella edizione del 1581, ne troviamo altri, come quello della dogaressa Morosina Grimani. (2) C. Negri, milanese, detto il Trombone, Le Gratie d'Amore, Milano, MDCIIII. (3) S. Zuccolo da Cologna, Im pazzia del batto. Padova. MDXLIX, pag. 20.