LA NUOVA CULTURA 251 speziali erano « i barbitonsori, aromatarii, calceolati, lanifices, ac omnium fere mecha-« nicarum artium professores, quinimo impudentissimae mulieres qui sacram exercere « audeunt Medicinam ». Ma il Governo, non senza un certo scetticismo per l’arte medica, lasciava che facessero il loro mestiere anche i ciarlatani, così che, per un esempio, uno dei più famosi che vagassero nelle città d’Italia, Jacopo Coppa di Modena, detto il Modenese, ottenne dal senato, mercè la protezione di una patrizia, Caterina Barbaro, e nonostante la opposizione dei medici e dei chirurghi, la licenza di esercitar UNA LEZIONE DI ANATOMIA DEL VESALIO. (Particolare del frontespizio dell’ «Anatomia», Venezia, de Franceschi, 1604). la medicina a Venezia, dove compariva sulle vie e sulle piazze con un grande stendardo, dipintavi una donna ignuda, vendendo bossoletti e saponi, e cantando barzellette (*>. E non soltanto sotto i portici del palazzo ducale, ma anche sulla piazza di San Marco i ciarlatani alzavano i loro banchi, e richiamavano la gente con suoni quelle all'insegna dello struzzo in merceria, del carro in frezzaria, della fenice a San Luca, della dogaressa a San Cas-siano. Il Garzoni (Piazza Univ. cit., pag. 665) ricorda altre insegne di farmacie: alle tre spade, alle tre corone, alle pigne, all'angelo, alla sirena, al giglio, al pomo d’oro, al sole, ecc. Lo stesso Garzoni (pag. 663), dice • Messer Gio- • van Giacomo già speziale alla Fenice sul campo di San Luca in Venetia, uomo di molta dottrina *. La triaca, che si preparava col miscuglio di oltre sessanta sostanze, ma specialmente con la carne delle vipere, era una specialità veneziana di cui si faceva commercio in tutto il mondo. Le spezierie che fabbricavano specialmente tale rimedio si chiamavano triacanti, e le più rinomate erano quelle di Horatio Zattabella spezier all'insegna del Sant'Hieronimo in calle delle Acque in conirà de S. Salvador, di Giovanni Battista di Rossi all’insegna del basilisco in contrà di S. Piero di Castello e dello struzzo a Rialto. Dian. Cenni stor. sulla Farm. Ven., P. II (La Triaca), Venezia, 1901, pagg. 22, 23. (1) Bongi, Annali di Gabriel Giolito de' Ferrari cit., voi. II, pag. 31, 32. Il Malespini (Nov. cit., P. I, pag. 220), parla di un altro ciarlatano chiamato maestro Presedio « il quale compariva con un grande istendardo, nel quale • vi erano dipinti molti huomini oppressi di variate sorti d’infermità, delle quali egli prometteva a chiunque ne fosse « stato difettoso di rendere in breve la perduta salute... vendendo loro alcuni ogli e polveri... Et acciocché gli portassero fede maggiore, loro mostrava molti privilegi, ottenuti da diversi Prencipi, i quali attestavano che nell’arte della « Medicina egli fusse fratello carnale di Hippocrate, e cugino germano di Galeno ».