GLI ORDINAMENTI DELLO STATO 25 L’interesse della società, a cui tornava utile sopprimere gli uomini che la conturbavano, prevaleva sui doveri naturali e morali, e qualche volta non si aveva orrore di ricorrere al veleno e al ferro di prezzolati sicari; ma non si può dire, senza manifesta ingiustizia, che l’avvelenamento e l’assassinio fossero i procedimenti ordinari della giustizia veneta I POZZI. nei secoli XV e XVI(l), però che cotesti delitti furono qui più rari che altrove, nè da essi rifuggivano, negli altri paesi, gli uomini più integri di quei tempi, quando si trattava della salute della patria (2). Noi non vogliamo scusare i padri nostri dei loro errori, nè crediamo che la colpa altrui valga ad attenuare la propria, ma non v’è chi non sappia come gli avversari temuti, quando non si potevano comprare con l’oro o vincere con le armi, erano esposti a occulti pericoli, così in Venezia, come negli altri stati d’Europa. (1) Ne! 1893 il conte di Mas Latrie, rincalzando alcune sue vecchie accuse, fatte pubbliche nel 1871 (« Bibl.de l’école de chartes », t. XXXII, pagg. 340-378) e nel 1881 (« Arch. de l’Orient Latin », t. I, pagg. 653-662) lesse a Parigi all’Académie des inscriptions et belles lettres (t. XXV) una memoria su L'assassinat politique dans la Rèpublique de Venise. Accuse simili furono ripetute dal signor Vladimiro Lamascki, Secrets d’état de Venise, Saint-Pétersbourg, impr. de l’Ac. des sciences, 1881. (2) Fulin, Errori vecchi e documenti nuovi, in « Atti Istit. Ven. », a. 1881-82, t. XL, pag. 1065 e segg.