112 CAPITOLO V. erroneamente indicati due, tre e perfino quattro pittori Non già nel 1491, ma nel 1487, nasceva Bonifazio dall’antica famiglia de’ Pitati. Suo padre, Marzio, era uomo d’armi, ma Bonifazio, inclinato alle arti pacifiche, venne a diciotto anni a Venezia ed entrò nella bottega di Jacopo Palma. Il suo matrimonio con Marietta, figlia di un Zuan Brunello, panieraio, e vedova di un De Grassi, non fu lieto di prole, e i due coniugi, come apparisce dai loro testamenti, posero ogni affetto in due nipoti pittori, Battista di Già- FRANCESCO PIANTA — CARICATURA DEL TINTORETTO SCOLPITA IN LEGNO. (Venezia, scuola di San Rocco). corno, cognominato Battista di Bonifazio, e Antonio Palma. Da questo Antonio, i cui quadri furono creduti di un altro Bonifazio, nacque, nel 1544, Jacopo, detto Palma il giovine, per distinguerlo dallo zio omonimo. Bonifazio de’ Pitati trascorse serenamente la vita, ebbe commissioni importanti e decorò col suo smagliante pennello il palazzo dei camerlenghi. Doveva aver conquistato la non facile estimazione dei colleghi, poiché l’arte dei pittori dava a lui, a Tiziano e al Lotto il compito di trattare e decidere intorno a certi legati, per opere di beneficenza, lasciati dal pittore Vincenzo Catena. Dopo il (1) Giannant. Moschini, Guida di Venezia, Venezia, 1815, pag. 566; Giov. Morelli, Le opere dei maestri it. nelle gallerie di Monaco, Dresda, Berlino, trad., Bologna, 1886, pag. 188; G. Ludwig, Bonifazio di Pitati da Verona, eine archivalische Untersuchung, in «Jahrbuch», XXII, 1901-02.