LA CITTÀ NELL’ARTE DEL RINASCIMENTO 83 opera e merito di molti. La critica moderna, ravvalorata dai documenti, ha potuto restituire ai loro autori il prospetto di San Zaccaria (1457-1515), concezione larga e solenne di Anton Marco Gambello e di Mauro Coducci, e la scala Contarini dal bovoto(chiocciola) del veneziano Giovanni Candi <». La scuola di san Rocco, dove non si sa se più debbasi ammirare la solidità o l’eleganza, ideata da Bartolomeo Buono (1517), fu compiuta ANTONIO RIZZO — LE STATUE DI ADAMO ED ÈVA. (Palazzo ducale, arco Foscari). dallo Scarpagnino’e da Sante Lombardo. La'facciata sul campo, di largo e puro disegno, è un vero capolavoro; non così eccellente, ma non meno maestoso il prospetto sul rio. Nel 1570 moriva il Sansovino, il quale segna'lo splendore meridiano della Rinascita veneziana, iniziatasi colle sublimi eleganze di Antonio Rizzo (m. 1499) e di Pietro Lombardo (1515). Dopo la metà del Cinquecento si fecero più vivi nell’architettura il culto e l’imitazione dei latini: Vitruvio regnò da vero sovrano ed ebbe un dotto traduttore e commentatore in Daniello Barbaro, autore anche della Pratica detta prospettiva, il primo (1) Intorno ai monumenti del Rinascimento veneziano e ai loro autori cfr. Paoletti, L'arch. e la scult, del Rinasc. in Venezia (Venezia, Ongania, 1893) e il Cicerone del Burckhardt con le note del Bode (Leipzig-Berlin, 1900-1901).